Il cuore della Francia vive nuovamente attimi concitati e densi d’incerto ed imprevedibile terrore.
Nonostante la buona notizia: non sono più in pericolo di vita i quattro feriti in modo gravissimo nell’assalto armato di mercoledì contro la sede del settimanale satirico Charlie Hebdo a Parigi. «I quattro feriti sono ancora in una situazione d’emergenza ma la loro vita non è più in pericolo», ha affermato il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, precisando che gli altri sette feriti più lievi sono stati dimessi dall’ospedale.
Stamani, una violenta sparatoria con un inseguimento di auto è avvenuta a nord-est di Parigi, dove si cercano i due fratelli Kouachi.
Said e Cherif Kouachi, i responsabili del massacro alla redazione di Charlie Hebdo, sono asserragliati nel capannone di una ditta che produce segnaletica stradale, a Dammartin-en-Goële, un paesino di 8mila abitanti a una quarantina di km a nord-est di Parigi. Si sono barricati dentro dopo una sparatoria con le forze dell’ordine e hanno preso in ostaggio almeno un dipendente della ditta. Si tratta di una zona industriale, situata nei pressi dell’autostrada A8.
La zona è blindata e a tutti i cittadini è stato chiesto di rimanere in casa, lontano dalle finestre, mentre gli alunni sono chiusi nelle scuole.
Durante la notte era continuata la caccia ai due fratelli Kouachi, ma più a nord, nel dipartimento dell’Aisne, all’interno di una vasta foresta, non lontano da una stazione di servizio dove ieri un benzinaio aveva riconosciuto i due uomini a bordo di un’auto. Ma inutilmente: i due fratelli, probabilmente, erano già fuggiti da lì, spostandosi verso la capitale. Stamani, non lontano da Dammartin-en- Goële, era stato segnalato un furto di auto. Poco dopo è arrivata la segnalazione della presenza dei fratelli nella zona industriale, poi la sparatoria e l’assedio.
Inoltre, dalle indagini emerge che fanno parte della stessa filiera jihadista i due fratelli Kouachi autori della strage di mercoledì a Charlie Hebdo e il sospettato dell’uccisione di una poliziotta e del ferimento di un altro, ieri a Montrouge, a sud di Parigi.
Mentre giornalisti provenienti da tutto il mondo seguono in diretta l’assedio, le forze dell’ordine riferiscono frasi che i due terroristi avrebbero detto nel corso delle trattative. «Hanno dichiarato di volere morire da martiri»: questo è quanto avrebbero fatto sapere gli autori della strage al settimanale satirico Charlie Hebdo, asserragliati in una tipografia.
La priorità delle istituzioni, al momento, risulta evacuare le 4 scuole della zona frequentate da circa un migliaio di alunni, l’operazione si svolgerà a piccoli gruppi avvalendosi del supporto di un autobus. Gli studenti saranno fatti convergere in una palestra dove i genitori andranno a prelevarli.
Intanto, i giornalisti che stanno assistendo all’assedio della tipografia dove i terroristi sono rintanati, raccontano di udire gli studenti della scuola vicina gridare in coro «Charlie Charlie».