Una storia di feroce cinismo, una di quelle che fatichiamo ad attribuire ai figli di questa terra, ai nostri figli, eppur tristemente estrapolata dalla vita reale.
Siamo a Castellammare di Stabia, tre giovanissimi, tra cui un minorenne, tutti del posto, aggrediscono e rapinano un anziano, sottraendogli le chiavi di casa, per poi si recarsi nell’appartamento e svaligiarlo. Questo il cruento e feroce piano che i tre avrebbero messi a segno, se a coglierli sul fatto, non fossero sopraggiunti i carabinieri che hanno sorpreso i malviventi proprio quando erano ancora all’interno dell’appartamento e già pronti per darsi alla fuga con il bottino.
Catello Aponte di 19 anni, già noto alle forze dell’ordine, arrestato per rapina e furto aggravato; stesse accuse ed analogo destino per un 16enne incensurato; un 19enne pregiudicato è invece stato denunciato a piede libero per furto: questo l’epilogo dell’incresciosa vicenda.
L’episodio ha avuto luogo nella serata di domenica scorsa.
Secondo le prime ricostruzioni, l’anziano 84enne è stato preso di mira da due rapinatori, mentre si trovava nei pressi dell’abitazione di alcuni parenti al centro di Castellammare. L’anziano, molto probabilmente seguito da tempo dai malviventi che ne avevano studiato i comportamenti, è stato minacciato, aggredito e strattonato. I rapinatori erano alla ricerca delle chiavi del suo appartamento di Gragnano e, una volta trovate, le hanno rubate unitamente a cento euro in denaro contante. Ancora sotto choc per l’accaduto, l’84enne è riuscito comunque ad allertare i carabinieri consentendo loro d’intuire quanto stesse accadendo e giungere a concludere che se si fossero recati presso l’abitazione dell’anziano avrebbero ammanettato gli ideatori ed attuatori del cinico piano.
Un volta giunti nell’appartamento, i carabinieri hanno infatti colto in fragrante a rubare gioielli ed altri oggetti preziosi tre persone che sono quindi state arrestate. Il 19enne che non avrebbe preso parte alla rapina è stato solo denunciato per furto: gli inquirenti sospettano, però, che sarebbe stato lui a portare il resto della banda da Castellammare a Gragnano con la sua auto, mentre il 16enne è stato condotto al centro di prima accoglienza dei Colli Aminei di Napoli. Aponte, invece, sottoposto ieri mattina al rito direttissimo, dopo la convalida dell’arresto, ha chiesto i termini a difesa ed è stato trasferito agli arresti domiciliari. L’episodio di ieri è solamente l’ultimo di una lunga serie che consente all’allarme criminalità a Castellammare e nei Comuni limitrofi negli ultimi mesi di tornare prepotentemente alla ribalta.
Secondo gli inquirenti, sarebbero più bande ad agire.
Recentemente, infatti, si sono registrati furti a ripetizione negli esercizi commerciali come anche nelle abitazioni private, tra i quali, il “più grosso” è quello messo a segno nel pieno centro di Castellammare, ai danni della gioielleria «Romano»: i rapinatori in quel caso hanno colpito alla testa una donna presente nel negozio e portato via merce per circa 20mila euro. La vigilia di Natale, invece, due persone armate hanno cercato di rapinare una tabaccheria a Sant’Antonio Abate esplodendo un colpo di pistola contro il titolare. Il proiettile ha centrato una vetrata, le cui schegge hanno colpito al volto il negoziante.
Una collezione di episodi che delinea uno scenario che richiama l’attenzione delle forze dell’ordine e che accende i riflettori su una soglia di criminalità alquanto critica e finanche capace di raggiungere picchi sempre più elevati.