Il 4 gennaio del 2010, nell’ambito di una spettacolare cerimonia, in stile hollywoodiano, viene inaugurato a Dubai il Burj Khalifa: il grattacielo più alto del mondo.
Nel corso della celebrazione viene svelata l’altezza: 828 metri, un primato senza confronti nella storia delle costruzioni che, proprio in questa data, viene registrato ufficialmente.
Il progetto di quest’opera sontuosa, mastodontica, imponente suggella gli anni del boom edilizio che investe la capitale degli Emirati Arabi Uniti, all’inizio del secondo millennio. Allo scopo di incentivare il settore turistico, il governo alimenta la costruzione di grattacieli e strutture alberghiere e d’interesse culturale, dalle forme sempre più avveniristiche. In questo contesto matura la scelta di vincere la sfida del secolo: battere in altezza qualsiasi altra costruzione esistente. Prima di quel momento il record era detenuto dal KVLY-TV mast, antenna radiotelevisiva di Blanchard (nel North Dakota), seguita dalla CN Tower di Toronto (Canada).
L’opera, composta di tre elementi con un nucleo centrale, è studiata per ricordare, osservandola dall’alto, l’Hymenocallis, una specie di piante molto amato a Dubai. Prima ancora che sia terminata, la nuova torre conquista il primato oltrepassando la soglia dei 630 m con il solo tetto. La realizzazione di guglia e antenne, quindi, rappresenta il connubio vincente per conseguire il record, riuscendo nell’impresa impossibile di sfondare il muro degli 800 metri.
Nella cerimonia d’inaugurazione, la struttura si svela in tutta la sua grandiosità, esaltata da un gioco di luci e fontane zampillanti che si estendono per 275 metri, generando uno spettacolo suggestivo ed affascinante.
Il budget totale speso per la costruzione della torre ammonta a 1,5 miliardi di dollari, cifra che sale a 20 miliardi di dollari per l’intero nuovo complesso circostante.
Al Burj Khalifa, che oggi ospita uffici, alberghi e 700 abitazioni private, vengono attribuiti altri record, tra cui: l’edificio con più piani (163); gli ascensori più alti e veloci al mondo.