A proposito di bilanci, col passare del tempo si è sempre maggiormente dato peso agli studi statistici per il monitoraggio delle condizioni di vita nelle città, in Italia come in altri paesi; e come ogni anno, sono state svolte più indagini da enti diversi per osservarne eventuali evoluzioni e cambiamenti. Un dato positivo c’è: rispetto al 2013 tutte e cinque le province Campane hanno fatto dei piccoli passi in avanti in fatto di vivibilità nelle classifiche nazionali. E’ quanto afferma uno studio sviluppato dal quotidiano economico-politico ItaliaOggi, secondo il quale Avellino sarebbe addirittura balzata dal 90esimo al 58esimo posto, Benevento dal 86esimo al 66esimo e Caserta dal 96esimo all’83esimo. Pare invece che Salerno e Napoli non abbiano conseguito un miglioramento dello stesso calibro, risalendo di una manciata di posizioni rispettivamente all’84esima ed alla 103esima posizione: la nostra città sarebbe secondo questa stima una delle peggio vivibili del Bel Paese.
I criteri scelti per la ricerca, in collaborazione con il docente di statistica A. Polli dell’Università La Sapienza di Roma, sono molteplici: tassi di occupazione, importi pro capite, numero di imprese in attività e di quelle fallite, costo degli immobili, consumi ecc. Tuttavia, come sarà saltato subito all’occhio, si è tratta per lo più di una serie di parametri di carattere economico e finanziario, verrebbe da pensare “per intenditori”.
Assai diverso nei contenuti e nei risultati il lavoro svolto dall’autorevole quotidiano Il Sole 24 Ore, il quale sulla base di soli 6 criteri (tenore di vita, servizi&ambiente, affari&lavoro, ordine pubblico, popolazione e tempo libero) è stato in grado di fornire una mappa interattiva da consultare sul proprio sito, anche se non di immediata facilità di lettura.
Secondo questa stima la città “peggio vivibile” della Campania sarebbe Caserta al 104esimo posto, seguita da Napoli al 96esimo sebbene con un aumento di 11 posizioni rispetto all’anno scorso. La città in cui le condizioni di vita appaiono migliori in Campania sarebbe Benevento, che occupa l’83esimo posto. Un’altra differenza è che mentre la stima de ItaliaOggi sembrava favorire nettamente le città dell’estremo nord/nord-est con Trento, Bolzano e Pordenone nelle prime tre posizioni, quella a cura de Il Sole 24 Ore presenta una classifica assai più eterogenea dove Trento resta in vetta al secondo posto, alle spalle di Ravenna che nell’altro piazzamento compariva solo al 18esimo posto.
Ora, nonostante la gran diversità tra le due indagini sotto più punti di vista, vanno sottolineate anche quelle che sono le analogie: in entrambe la prima metà della classifica è riservata esclusivamente alle città settentrionali, com’è evidente anche dall’immagine esposta sopra, mentre le meridionali si spartiscono le rimanenti posizioni. Un boccone amaro per chi ama la propria terra d’origine, consapevole del fatto che un miglior piazzamento della sua città porterebbe probabilmente al declassamento dei vicini di casa. Da segnalare anche il peggioramento dell qualità della vita in Piemonte, specie nel capoluogo di regione Torino.
In definitiva è riscontrabile un lieve miglioramento nel nostro contesto regionale, che viene però inghiottito dal restante scenario economico e sociale del Meridione, uno scenario fin dai tempi del Risorgimento dipinto come arretrato e problematico. Sia dato sapere, tuttavia, che una corposa parte di questo “quadro” avvilente è stato caratterizzato per più di un secolo dalle calunnie di un’Italia appena nata nel sangue delle Due Sicilie, una mera azione mediatica per dare stabilità e legittimità ai governi che sarebbero venuti. Per quanto concerne il quotidiano invece, i numeri possono essere maneggiati in più modi, a seconda del risultato che si vuole ottenere; la statistica non è certo una scienza esatta, per quanto accomunabile alla matematica (e qui è l’aspirante laureando in sociologia che parla); tuttavia un fondo di verità ce l’ha eccome e deve essere preso come riferimento per individuare dove e come agire a livello politico-amministrativo, nonché da parte di quella cittadinanza attiva che aspira a migliorare la “vivibilità” del proprio paese.
Per chi volesse comparare le due classifiche, ItaliaOggi e Il Sole 24 Ore