La pausa natalizia regala doni a tutti o quasi: sono solo tre gli esoneri in questa prima parte di stagione ed è un record per la Serie A negli ultimi dieci anni. Altro record, meno felice da ricordare è il primo esonero di Walter Mazzarri dopo più di una decade di onorata carriera. L’avvento di Mancini all’Inter ha risollevato solo in parte le sorti del club, che resta nella seconda metà della classifica, seppur al punto più alto, dato che lascia pensare parecchio.
Le panchine che non ti aspetti veder vivere tanto a lungo sono quelle di Zeman, tecnico del Cagliari terzultimo in classifica, forse addirittura più in bilico di Donadoni, il cui Parma affronta un difficile momento in società, e Iachini, che pur avendo chiuso con il Palermo l’inverno perfettamente a metà classifica, ha da temere il temperamento caldo di Zamparini, presidente molto esigente.
Colantuono vive del suo passato e della stima guadagnata in cinque anni all’Atalanta, cercando di superare le difficoltà in attacco (solo 11 i gol in attivo, ancora, per quanto 6 siano stati segnati nelle ultime 3 partite, il peggior attacco). Bisoli e Corini, sostituiti rispettivamente a Cesena da Di Carlo e al Chievo Verona da Maran, hanno avuto meno fiducia. Lo stesso Bisoli ha affermato di essere stato preso di mira, poiché “l’esonero va di moda”.
Dei tre club che hanno cambiato panchina, il Cesena ha avuto i risultati peggiori. Bene gli altri, Inzaghi e il Milan procedono passo passo verso l’alto. Ottima la Lazio di Pioli, ha carburato un po’ in ritardo, ma ha conquistato il 3° posto fino a Gennaio, condiviso a parità di punti con il Napoli, formalmente quarto, reduce dalla conquista della Supercoppa Italiana, secondo titolo per Benítez, contro la Juventus di Allegri, e la Sampdoria di Mihajlović, validissima pretendente ad un posto in Europa. Gasperini e il Genoa tengono testa a tutti, ad un solo punto di distacco. Sarri ha portato l’Empoli a testa alta fino al 13° posto, mostrando caparbietà e competenza. Non oltre le aspettative Stramaccioni, Udinese, e Montella, Fiorentina. Dai Viola ci si aspettava qualcosa in più, confrontando i risultati dell’anno precedente agli attuali, dalla novità in Friuli si desiderava una svolta, ottenuta discretamente. Meno bene Ventura e Mandorlini, hanno stupito l’anno scorso, ma la stagione in corso vuole Torino e Verona su standard più bassi. D’altro canto, è un cambiamento positivo, che vede l’adeguarsi del calcio italiano agli standard europei.
In Inghilterra, così come in Germania, in Spagna e in Francia, nelle leghe maggiori gli esoneri non sono routine, come è parso essere nel nostro Bel Paese da qualche tempo a questa parte. Le colpe che ricadono sugli allenatori spesso si dimostrano essere da ripartire equamente anche al resto dello staff, dai calciatori ai presidenti, passando per l’intero organigramma. Fatto resta che, salvo colpi di scena, quest’anno, il 2014, sarà tutto da festeggiare (o quasi) per la Serie A. È forse l’ora che il calcio italiano torni in auge, regalando, dopo la pausa, il fascino che ha abituato i tifosi di qualche generazione passata ad amare le proprie squadre partita per partita.