È la notte più lunga e trafficata per “i cultori del pesce “.
È la notte più animata tra i mercati del pesce di Napoli e provincia.
È la tradizione ad imporre un’estenuante maratona alla caccia di capitoni e altri animali acquatici, nonché ingredienti immancabili sulle tavole partenopee durante la cena della vigilia.
Una caccia che inizia nel cuore della notte per protrarsi fino all’alba.
I pescatori e i pescivendoli espongono la loro merce sulle “spaselle” di legno, i pesci si muovono ancora, i “capitoni” si dimenano, i tentacoli appiccicosi dei polpi fluttuano lentamente, le vongole fanno le linguacce nelle tinozze adornate da alghe, il baccalà sta a spugnare, lo “stoccafisso”, invece, è rigido e incartapecorito sotto una coperta di diamanti di sale.
Urla, schiamazzi, richiami accattivanti, come se fosse pieno giorno, l’estenuante compravendita per tirare sul prezzo, rigorosamente più elevato rispetto al consueto.
Recarsi al mercato del pesce alla vigilia di Natale è una delle tradizioni più antiche di tutta la costa campana, è la prima scena natalizia targata Napoli che si ripete, immutata, da secoli, introducendo sapori, profumi, usanze ed emozioni che contraddistinguono ed accompagnano l’avvento di Gesù bambino.