Quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica in un negozio in via Stadera, a Napoli, ci consegna l’ennesimo ritratto dipinto da scaltre pennellate d’illegalità: “i ladri di baccalà”.
Non è il titolo di un film, né tragico né comico, ma la frase che più celermente sintetizza quanto inscenato da due malviventi, un 34enne, già noto alle forze dell’ordine, e un 20enne incensurato che, nel cuore della notte, si sono introdotti in una baccaleria, dopo aver forzato la serratura della porta d’ingresso ed hanno rubato 300 chili di baccalà.
Un prodotto che vale quanto l’oro, a ridosso delle festività natalizie, in quanto tassello immancabile imposto dalla tradizione, nell’ambito del menù tipico di cene, cenette, pranzi e cenoni tinti di rosso. Tuttavia, i due sono stati sorpresi dalle forze dell’ordine e bloccati nonostante un tentativo di fuga a bordo di una Fiat Uno, risultata rubata la mattina precedente.
La merce, dal valore stimato intorno ai 3mila euro, è stata restituita al proprietario.
Gli arrestati, accusati di furto aggravato in concorso, sono in attesa di rito direttissimo.
Un episodio che ci lascia comprendere “la versatilità” che la criminalità sa rivelarsi capace di abbracciare pur di battere cassa, pur di mettere a segno colpi dal facile successo.
Un tempo si rapinavano le gioiellerie, in regime di crisi, anche le baccalerie fanno venire l’acquolina in bocca.