Dopo aver approfondito la figura di Benino e della zingara,continua il nostro viaggio sullo “scoglio” del presepe. Lo scoglio è il termine tecnico con cui si indica la scenografia in sughero del Presepe classico napoletano e risponde a regole ben precise. E ‘a forma piramidale e vede in alto collocato il Castello di Erode e più in basso un piano pianeggiante al quale si arriva attraverso ripidissime discese e caratteristiche scalinatelle.Qui sono situate due grotte una per la Natività, l’altra per l’Osteria che rappresentano l’eterna lotta tra il bene e il male.Proprio nei pressi dell’osteria di solito è collocato Cicci Bacco che è raffigurato seduto su un carro carico di botti di vino trainato da un bue. Il personaggio ha tradizioni antiche e deriva da raffigurazioni di processioni risalenti al 1400 e,in origine, impersonava Dioniso, dio del vino raffigurato con un fiasco di vino in mano. Nelle processioni medievali il carro di Cicci Bacco era accompagnato da figuranti vestiti con pelli di capra che suonavano zampogne, pifferi e tamburi.
Nel percorso del presepe napoletano che è la rappresentazione della “rivoluzione religiosa” che avverrà con la morte del Redentore, la figura di Cicci Bacco è una figura negativa.Con Cristo infatti il vino insieme al pane sarà simbolo sacro dell’Eucaristia e di Vita Eterna nettamente contrapposto al significato pagano attribuitogli nell’antichità.
Continuando il percorso si incontrano altri due personaggi tipici, il Pescatore e il Cacciatore. Essi rappresentano le piú antiche attività con cui l’uomo si assicurò dai primordi i mezzi di sussistenza. Nella “Cantata de pastori” sono chiamati rispettivamente Ruscellio e Cidonio e accompagnano Giuseppe e Maria verso la Grotta aiutandoli a superare le difficoltà del loro cammino verso la grotta.Il cacciatore e il pescatore sono anche arcaiche rappresentazioni del ciclo morte-vita, giorno-notte.
Sempre nei pressi della taverna sono collocati i “Due Compari” ovvero zi’ Vicienzo e zi’ Pascale” personificazione del Carnevale (Vincenzo) e della Morte (Pasquale), il cui cranio è tradizionalmente collocato nell’antico Cimitero delle Fontanelle, spesso invocato come buon vaticinante ed ispiratore di buoni numeri da giocare al lotto.
Rappresentati nell’atto di giocare a carte sono simbolo dell’ imprevedibilità dei tempi e della sorte,come le carte che vengono pescate dal mazzo.
Una tradizione più antica li indica come “San Giovanni”, con riferimento al succedersi delle stagioni in particolare ai due solstizi, ed ai giorni della vita mortale dell’uomo, dal più lungo al più corto.