Comprare un gratta e vinci da venti euro e vincere cinque milioni.
Questa è la breve, ma intensa e fortunata storia di un uomo che di passaggio nel beneventano, qualche giorno fa, comprando un ”Maxi Miliardario”, si è assicurato vita natural durante (o quasi) una cospicua somma di denaro sbancando la lotteria. L’identità del vincitore è ancora sconosciuta, come solitamente accade in seguito a vincite del genere, ma per il Sannio è la prima volta che si verifica una vincita di valore così grande.
Ciò di cui stiamo parlando, però, è solo il lieto fine di un percorso lungo e dispendioso, dal punto di vista economico e non solo, da cui spesso è difficile, se non impossibile, uscire. Un capitolo dei giorni nostri che potremmo paradossalmente e al tempo stesso giustamente soprannominare ”droga tecnologica”, poiché è ormai diventato luogo comune dire: posso smettere quando voglio o questo è l’ultimo che compro.
Sale slot e gratta e vinci sono le mode più nuove in voga soprattutto tra i giovanissimi che, attratti dall’inquietante ”sfizio” di inserire la monetina e vedersi magicamente cadere nel palmo soldi facili o spendere l’ultimo euro in tasca per grattare un cartoncino forse fortunato, siedono per ore ed ore allo sgabello sudando anche gli ultimi centesimi. La tentazione dell’ultima tirata di leva è un’arma dalla dolce musichetta ipnotizzante, per alcuni anche fatale, poiché una buona percentuale di incalliti del grattino e degli schermi non conduce una vita agiata, ma lavora per quelle poche centinaia di euro che non sempre bastano.
E allora si tenta di abbordare la dea bendata, con la speranza che un giorno da quella fessura metallica possano fuoriuscire i sogni di gloria.
I titolari dei bar o delle sale slot, orgogliosi e fieri, non accennano minimamente a porre un freno a queste razzie, ma anzi, cercando di rendere più comoda la giocata mettendo a disposizione dei clienti delle sale fumatori. E tra una sigaretta e l’altra, il tempo vola, il sudore scorre sulle fronti di chi non riesce a recuperare nulla e il portafogli diventa man mano sempre più leggero.
Anche il fortunato vincitore di Benevento ha in parte osato, sfiorando quel confine che ti imbocca nel girone dantesco dei lussuriosi, di chi ha fatto prevalere l’istinto alla ragione: certamente venti euro ne hanno fruttati molti di più, ma quella banconota azzurra, il più delle volte è una cifra assurda da spendere per un gratta e vinci, un gioco che non dà garanzie di vittoria e che il più delle volte restituisce poco o niente di ciò che è stato speso. Non solo in termini economici.