Faenza. Manuela Rontini, neoeletta in consiglio regionale, insieme al sindaco Giovanni Malpezzi vota a favore dell’ordine del giorno di Forza Italia. Proposta che vede il continuo tradizionalismo italiano verso la famiglia uomo-donna.
Il Pd si mostra spaccato: 7 favorevoli e 7 contrari; sui social, le reazioni di Aurelio Mancuso, ex presidente dell’Arcigay e di Thomas Casadei che prende le distanze dall’Odg che non sostiene, a dir suo, la pluralità di scelta.
A poche ore dallo scoppio del caso politico, arrivano le scuse con conseguenti motivazioni dei diretti interessati, ma non sono ben accette da Sel e dalla segreteria regionale del partito democratico. La Rontini si scusa dicendosi imbarazzata per non aver saputo gestire la situazione, mentre il sindaco, ormai sulla graticola, afferma che il suo voto favorevole è avvenuto solo dopo aver fatto aggiungere al documento il “fattore famiglia”che ricalca i propositi della sua giunta; inoltre si dice promotore di un prossimo documento. Sel, in una nota del deputato Giovanni Paglia fa notare come sempre più ci sia una mentalità medievale che mostra una costante lontananza da una politica culturale liberista e progressista.
Le altre reazioni dei democratici sono aggressive e tempestive, quasi a volere subito eliminare questa figuraccia di parte del Pd. C’è chi come Giuditta Pini (deputata Pd) e Davide Di Noi (responsabile comunicazioni del Pd bolognese) attacca il sindaco come traditore degli ideali democratici proprio mentre altri sindaci trascrivono i matrimoni gay, rendendoli validi anche in Italia. Non si può fare un passo avanti se qualcun altro ne fa un altro indietro.
L’ Arcigay chiede a Stefano Bonaccini, neogovernatore, di intervenire dal momento che la giunta che ha portato in discussione questa problematica è stata sotto la sua guida per 5 anni. Al suddetto governatore si appella anche Franco Grillini (presidente di Gaynet ed ex-consigliere di LibDem) rivelando che la miglior soluzione sarebbe quella di approvare,nel minor tempo possibile,la legge contro le discriminazioni.
In tutto questo marasma che lacera i diritti ed i valori di tutti, l’associazione AssoGenitori, attraverso la voce di Fabrizio Azzolini, chiede: “chi, in Italia, ha paura della famiglia???”