La sera del cenone della vigilia di Natale rappresenta la notte in cui pesce, molluschi e specie affini e derivate vivono il loro massimo e supremo “momento di Gloria”.
A tenere banco, pertanto, durante la notte dell’antivigilia, da tempo immemore, è il famigerato “mercato del pesce” che si protrae incessantemente per tutta la notte e per le ore diurne successive, fino agli ultimi scampoli utili per aggiudicarsi vongole, capitone e gli altri prezzi pregiati che non possono e non devono mancare sulle tavole di rosso vestite.
Una tradizione che si estende, in lungo e in largo, dal cuore di Porta Nolana alle pescherie delle province.
Una mole cospicua di pesce, troppo cospicua, è quella prevedibilmente richiesta per sfamare le bocche di tutti.
Quanto emerso grazie ad una vasta operazione della Capitaneria di porto di Torre del Greco di concerto con il Corpo Forestale dello Stato e l’Asl, consegna un duro ed intransigente monito, sul quale saldamente ancorare gli acquisti in materia, in vista della “santa cena”: una tonnellata e mezzo di prodotti ittici sequestrati, cinque persone denunciate e altrettanti sequestri penali eseguiti per alimenti tenuti in cattivo stato di conservazione.
Questo è il bilancio della suddetta operazione, prontamente attuata per evitare che prodotti potenzialmente pericolosi per il consumo, possano finire sulle tavole nei giorni dei cenoni di fine anno.
Associando l’esosa lievitazione dei prezzi ai quali i prodotti ittici andranno incontro, con il sopraggiungere della vigilia, alla palpabile possibilità che vengano messi in vendita prodotti dalla qualità opinabile, tenere gli occhi aperti, al momento dell’acquisto, risulta più che doveroso.