La vita quotidiana si rivela incessantemente capace di consegnare scene di cruda e sfrontata realtà che ben incarnano “i mostri” inferti dalla crisi, nelle vicende che ordinariamente scandiscono le nostre giornate, nell’immaginario collettivo, nella coscienza sociale.
Lo ha imparato “a proprie spese” una coppa di coniugi che in compagnia del figlioletto di appena sette mesi ha pranzato presso uno dei ristoranti ubicati all’interno del Centro Commerciale Campania di Marcianise, in provincia di Caserta.
Al momento di pagare il conto, infatti, i due si sono imbattuti in un’insolita scoperta: gli viene imposto di pagare due euro per aver fatto scaldare la pastina al bambino ed anche il coperto, nonostante la madre avesse portato tutto da casa.
Secondo quanto raccontato dagli stessi protagonisti in una lettera al quotidiano napoletano “Il Mattino”, i due erano entrati nel locale per pranzare dopo una passeggiata tra i negozi, ma si sono imbattuti in un primo scoglio, allorquando il titolare del ristorante gli ha imposto di non entrare con il passeggino, ma di far sedere il piccolo sul classico seggiolone, per non ostruire il passaggio, del personale e dei clienti.
La sorpresa maggiore è senz’altro giunta, però, quando hanno chiesto il conto e gli è stato presentato uno scontrino comprensivo del coperto per il piccolo e il costo aggiuntivo per aver fatto scaldare la pastina portata da casa.
“Mia moglie aveva portato tutto da casa, ma ha chiesto di far scaldare il preparato per far pranzare il piccolo. Ed ecco che mi trovo sulla bolletta addebitato l’importo di 2 euro per ‘preparazione pastina’” ha raccontato il papà del neonato.