Il cinema italiano oggi veste uno dei più tristi e luttuosi abiti di sempre.
Il nostro cinema, la nostra società, oggi, si vedono tristemente provato di una delle immagini più eleganti e rappresentative: Virna Lisi.
Un volto disarmante, per la sua angelica e radiosa perfezione, una donna che ha saputo far girare la testa a tanti uomini, capace di collezionare consensi, applausi ed ammirazione, anche oltre i confini nazionali, grazie a quel mix di bellezza e talentuosa bravura che ben presto le ha consentito di diventare una delle attrici più apprezzate del cinema italiano.
Un talento divinamente suggellato da un fascino fulgido, femmineo, sensuale, munito di una classe, eccelsa ed innata, quella che non si acquista con fama, denaro, successo e popolarità, ma che costituisce quel quid in più per conseguire la conquista di fama, denaro, successo e popolarità.
Un successo, meritato e trasversale, quello macinato, a suon di ciak, dalla Lisi e che le ha consentito alla sua immagine, sempre impeccabilmente affascinante, di percorrere diverse generazioni, mediante acclamate e famigerate interpretazioni, sia sul piccolo che sul grande schermo.
Dagli anni ’60 fino all’ultimo respiro. E anche oltre. Perché quanto confezionato da Virna, nel corso degli oltre 60 anni trascorsi davanti alle cineprese, di certo, concorre ad accogliere il suo personaggio in quel perpetuo mantello d’immortalità nel quale viene avvolta la morte terrena di un mito.
Virna è stata e continuerà ad essere un mito.
La Lisi è morta nella sua casa a Roma, all’età di 78 anni. Aveva scoperto, solo un mese fa, di avere una malattia incurabile.
Una carriera, quella di Virna Pieralisi – questo il suo vero nome – iniziata all’età di 14 anni, all’inizio degli anni ‘50, nelle cosiddette pellicole «strappalacrime».
Era una ragazza di tale bellezza che lei stessa successivamente ricorderà: «Se sei bello la vita è più facile. Da piccola a scuola ero un disastro, ma la maestra diceva a mia madre: “Che le importa signora, sua figlia è talmente bella”.»
Una carriera lunga 64 anni, contornata da una collezione innumerevole di pellicole, successi e riconoscimenti che ben si sintetizza così: sei Nastri d’argento, un premio per la migliore interpretazione femminile a Cannes, quattro David di Donatello, di cui due alla carriera. Era Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Una donna, un attrice, un’icona, detentrice di un fascino ormai svanito, quasi impossibile da riscontrare nelle dive contemporanee.
Ed è per questo, probabilmente, che la sua scomparsa desta ancora più dolore.
Addio Virna, riposa in Pace.