Continuano e si fanno sempre più serrate le indagini finalizzate al raggiungimento della verità relativa all’omicidio del piccolo Loris.
Per gli inquirenti non ci sono dubbi: il movente è quello che è stato consacrato nell’ordinanza di custodia cautelare e va ricercato in un profondo stato di disagio psicologico della mamma, Veronica Panarello, disagio che risale ad epoche lontane e che, però, ha avuto esplicazioni anche in epoche recenti.
Il procuratore, a capo delle indagini, illustra tre scenari possibili: “Ipotesi A, sia fase volitiva che esecutiva del delitto ed anche quella dell’occultamento del cadavere interamente riconducibile alla condotta della signora. Ipotesi B, in cui sia la fase volitiva che esecutiva siano riconducibili alla signora e vi sia un intervento, quindi sotto il profilo di concorso nel reato nella fase di occultamento, con qualcuno che avrebbe potuto aiutarla. Ipotesi C: una partecipazione di altri o altro soggetto sia alla fase volitiva, sia a quella esecutiva ed anche all’occultamento”.
Il magistrato, riguardo alle intercettazioni in cui i familiari affermano che Veronica non avrebbe potuto fare tutto da sola, aggiunge: “I familiari dicono questo e noi stiamo lavorando a prescindere dal fatto che loro lo dicano. Ciò rientra nel compendio delle attività investigative che abbiamo programmato”.
I dati emersi nelle ultime ore disegnano anche un altro possibile scenario: forse Veronica Panarello ha avuto un complice.
Spunta, quindi, l’ipotesi di un amante.
Quella che era una voce di paese avrebbe trovato conferme, nelle parole della mamma di Veronica, ascoltata dagli inquirenti che stanno verificando quindi se questo complice esiste effettivamente, mentre il paese di Santa Croce Camerina ha cominciato la sua personalissima e morbosa caccia al killer.
Anche perché nessuno ha dimenticato la reazione a caldo di Davide Stival, quando ha saputo della morte del figlio: “Stavolta lo ammazzo”.
“Lo” e non “la”.
Forse nella sua testa è già ben scolpito l’identikit di un sospetto.
“Mia figlia non può avere agito da sola, di sicuro copre qualcuno – ha per l’appunto dichiarato la madre di Veronica -. È sempre stata una ragazzina irrequieta, viziata e bramosa di attenzioni, ma da qui a diventare un’assassina ce ne corre”.
“Anche se non ho prove, non ritengo di potere escludere che Veronica sia coinvolta nella morte del bambino o che stia cercando di coprire qualcuno o nascondere comunque la verità”. Queste, invece, le dichiarazioni di Antonella, sorella di Veronica.
Che l’assassino del piccolo Loris non abbia agito da solo era un’ipotesi battuta già da qualche giorno.
Gli investigatori, infatti, non riuscivano a capire come avesse potuto una persona sola legare mani e piedi al bambino, e gettarlo nel fosso dopo averlo immobilizzato.