La linea 2 della metropolitana, quella meno rinomata e lussuriosa, conclude ufficialmente, da ieri, la corsa che parte da Pozzuoli, tra le braccia di una nuova fermata: quella di San Giovanni a Teduccio.
Nei giorni scorsi era stato ratificato con l’approvazione in giunta della delibera proposta dall’assessore alla Mobilità, l’accordo tra il Comune di Napoli e RFI (Rete Ferroviaria Italiana) per la realizzazione del nuovo nodo di interscambio “San Giovanni – Università” della linea metropolitana 2, la linea di collegamento tra Pozzuoli e Gianturco che, grazie alla realizzazione degli interventi previsti dall’accordo, è stata estesa fino a San Giovanni.
RFI si è impegnata a realizzare, a proprie spese, un sottopasso ferroviario in località Vigliena e altri interventi che consentono di migliorare l’accessibilità pedonale alla stazione “San Giovanni”. Sempre RFI attiverà, nelle proprie aree in prossimità della stazione, anche un’area di parcheggio di oltre 200 posti auto.
Il servizio della linea metropolitana 2 effettuerà, dopo la fermata “Gianturco” anche la fermata “San Giovanni – Università”, in prossimità di corso San Giovanni e della zona della Vigliena. Sempre dal mese di dicembre, al fine di servire la nuova fermata della metropolitana con il trasporto pubblico su gomma, sarà attivata la nuova linea bus C91 che collegherà la fermata “San Giovanni – Università” della linea 2 con corso San Giovanni e con la fermata “San Giovanni” della Circumvesuviana. Nasce, così, un nuovo e cruciale nodo di interscambio nella zona est della città che, non a caso, “ingurgita e vomita” un elevato numero di passeggeri, provenienti dalla direttrice stradale costiera, ovvero via Marina – corso San Giovanni, percorsa quotidianamente da un flusso di circa 20.000 auto che si spostano tra Napoli e Portici – San Giorgio.
Il sindaco di Napoli, durante la giornata di ieri, ha viaggiato proprio lungo la linea 2 della metropolitana fino alla nuova fermata di San Giovanni a Teduccio.
Un viaggio inaugurale o semplicemente voluto per testare l’effettiva funzionalità della tratta.
Una linea ferroviaria che, in verità, costeggia numerose problematiche e palesa molteplici deficit.
Chi abitualmente utilizza quella linea, in realtà, saprà che le scene infernali che è in grado di proporre sono varie, soprattutto a ridosso degli orari di punta: treni stracolmi di persone, il cui sopraggiungere è atteso da banchine gremite di passeggeri che continuano ad infoltirsi ad una velocità strettamente proporzionale al ritardo accumulato dalle vetture.
Quindi, andando a sommare il ben prevedibile ed ancor più cospicuo numero di persone che occuperanno i treni in partenza dalla nuova fermata di San Giovanni a Teduccio, risulta facilmente intuibile che, una volta giunti alla fermata di Piazza Garibaldi, sarà un compito tendenzialmente più arduo per i viaggiatori ritagliarsi “un posto in metro”.
Tuttavia, senza polemizzare ed attendendo il tempo sufficientemente necessario per tirare le somme in merito a funzionalità ed efficienza, l’introduzione di questa nuova fermata va percepita come un’opportunità di congiunzione in più tra periferia e centro della città.
Anche se restano ancora ed oggettivamente innegabili le notevoli differenze che intercorrono tra la Linea 1 e la Linea 2, in termini di modernità delle stazioni, frequenza delle corse, fatiscenza dei treni.
Un divario ben più ampio rispetto a quello esistente tra i “semplici” numeri 1 e 2…