Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ubicato in un monumentale palazzo seicentesco, vanta un ricco e pregevole patrimonio di opere d’arte e manufatti di inestimabile interesse archeologico.
La quantità e la qualità delle opere conservate al suo interno ne fanno uno dei musei più importanti al mondo: stiamo parlando di oltre tremila reperti di valore esemplare databili a partire dall’età preistorica fino alla tarda antichità.
Il museo venne edificato nel 1586 e fu inaugurato nel 1615, seppur ancora incompleto; i progetti di rinnovo e di ricostruzione, in seguito ad eventi quali terremoti o guerre, furono affidati ad architetti e progettisti di prim’ordine tra i quali ricordiamo Giulio Cesare Fontana, Medrano e Ferdinando Fuga che lavorarono alla struttura del palazzo in epoca borbonica. Il museo affonda le sue radici in quella determinata e determinante vicenda culturale che porta alla formazione dell’archeologia moderna nel Settecento e Napoli in questo ha giocato un ruolo da protagonista.
Il vero inizio di questa idilliaca storia d’arte si può collocare nel 1777 quando il re Ferdinando IV volle destinare il Palazzo degli Studi a sede del Museo Borbonico e della Real Biblioteca, realizzando così a Napoli un vero e proprio istituto per le arti, unendo il fondo librario delle raccolte d’antichità possedute da Elisabetta Farnese, madre di Carlo III, e le collezioni archeologiche che hanno preso corpo durante gli scavi nelle città circumvesuviane.
Il museo è stato arricchito di materiali destinati all’esposizione tra le collezioni nel corso del diciannovesimo secolo, quando furono annessi, tra i monumenti di prestigio, il mosaico di Alessandro e gli altri mosaici della Casa del Fauno di Pompei, il Vetro Blu, il Vaso di Dario. Verso la fine del secolo, con l’unità d’Italia del 1861, il ”Real Museo Borbonico” diventò proprietà dello Stato e fu rinominato ”Museo Nazionale’‘. Fu creato un collegamento tra museo e città, la Galleria Principe e col passare degli anni la struttura fu soggetta ad alcune modifiche che la resero più sicura e meno soggetta a crolli ed attacchi aerei, soprattutto in tempo di guerra. L’esposizione degli oggetti è ordinata tipologicamente, con nuclei di collezioni storiche ai primi tre livelli (seminterrato, piano terra e ammezzato), mentre al quarto livello (che corrisponde al primo piano del palazzo) troviamo principalmente delle esposizioni topografiche.
La sezione dedicata alle Sculture occupa tutto il piano terra ed ospita la famosa Collezione Farnese, di recente riallestita ed aperta al pubblico che può ammirarne le sculture con frammenti architettonici dalla Domus Flavia del Palatino alle sculture in marmo esposte nella Galleria dei Carracci: qui possiamo trovare l’Apollo, l’Eros, il Dionisio, i Fauni, il Meleagro, i Tirannicidi, le Muse. Altre due sale sono dedicate all’esposizione di gemme e cammei sempre appartenenti alla Collezione Farnese. Da qui si accede al seminterrato, dove in bella mostra ci sono le sezioni dedicate alle Epigrafi e alla Collezione Egiziana: le Epigrafi riunisce iscrizioni greche, etrusche e latine mentre la Collezione Egizia comprende materiale appartenente all’Antico Regno e all’Età Tolemaica assieme ad altri rinvenimenti del territorio flegreo.
Nel piano ammezzato è collocata la sezione dei Mosaici, databili dal II secolo al 79 d.C.
Uno dei mosaici più celebri è quello pavimentale che raffigura la battaglia di Alessandro il Maceodone con i Persiani. Nello stesso piano troviamo il ”Gabinetto segreto”, ovvero una raccolta di oggetti di natura oscena che comprendono vasi, lucerne, oggetti in bronzo e statuine di tema erotico. Troviamo ancora il Medagliere, una sezione in cui vengono raccolte ed esposte monete e medaglie: collezione che si è arricchita ulteriormente con gli scavi dei siti vesuviani e del Sud Italia. Al primo ed ultimo piano si articola il grande Salone della Meridiana che ospita la sezione della Collezione Preistorica e Protostorica, sempre arricchita dai ritrovamenti durante gli scavi. Altre sale sono destinate all’esposizione degli affreschi di stile ellenistico, iscrizioni dedicatorie, sculture in marmo e altri oggetti in bronzo, ceramica e terracotta di natura rituale. Una sezione specifica di queste è dedicata al Tempio di Iside a Pompei, ma possiamo trovare ancora nella parte occidentale dello stesso piano, la sezione dedicata alla Villa dei Papiri di Ercolano e le collezioni di Ercolano che comprende esemplari di natura militare ed appartenenti all’arte antica.
Una vera e propria esposizione di reperti che hanno costituito la storia dell’umanità sin dai tempi antichi e che Napoli, da emblema di città d’arte, è fiera di poter mostrare ogni giorno a chi si dimostra curioso ed appassionato di fare un salto nel passato.