In occasione del premio “San Pietro a Majella”, dedicato a Riccardo Muti, il Maestro è tornato nel Conservatorio in cui ha studiato e che recentemente gli ha intitolato una sala.
Il Maestro, alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, – fondata nel 2004 proprio da Riccardo Muti e formata da giovani strumentisti italiani che, selezionati da una commissione formata dalle prime parti delle più prestigiose orchestre europee – nel concerto conclusivo delle celebrazioni dedicate dal Conservatorio al tricentenario della nascita di Niccolò Jommelli, organizzato congiuntamente al Forum universale delle Culture.
“Non basta parlare di cultura e di fiducia, bisogna poi fare qualche cosa” ha dichiarato, prima del concerto, il Maestro durante la cerimonia della consegna delle chiavi della città di Napoli dalle mani del sindaco Luigi de Magistris, alla presenza del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini.
Nella motivazione del premio, una pergamena, fa riferimento anche all’attaccamento alle radici del maestro.
Muti ha definito il conservatorio come «luogo sacro» ricordando la madre napoletana e l’educazione rigida impartita ai cinque fratelli. «Nel mio studio a Chicago ho una veduta del Golfo e una immagine del castello di Federico II – ha dichiarato Muti – penso che oggi bisogna darsi davvero da fare per i giovani, bisogna avere anche il coraggio di protestare. I ragazzi della mia orchestra cherubini sono il meglio dell’Italia ma spesso non trovano sbocchi. La musica dovrebbe essere insegnata in tutte le scuole, anche perché le orchestre in Italia sono pochissime e abbiamo molti teatri chiusi».
Intanto, vibranti contestazioni si consumavano, in contemporanea, all’esterno dello storico edificio, da parte degli studenti del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli che hanno protestato per lo scarso numero di inviti a loro riservati e per le modalità dell’organizzazione. Una parte dei ragazzi ha invitato gli altri a boicottare la serata e a non entrare.
Dopo un braccio di ferro con gli organizzatori, i giovani sono stati autorizzati a partecipare all’incontro, ma non tutti hanno trovato posto. Un gruppo si è comunque accomodato nelle ultime file ed è stato accolto dallo stesso Muti che prima di cominciare le prove ha chiesto se i ragazzi fossero entrati tutti. «Siete seduti in galleria dove mi mettevo io qualche anno fa», ha detto Muti, augurando loro una fulgida carriera.