Oggi, ricorre il 44° anniversario dalla fondazione della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova, fondata dal prete di strada, Don Gallo.
Era il 1970, quando Don Gallo arrivò qui con i suoi ragazzi. Ora la rete è cresciuta, tanto da contare 4 comunità di recupero per tossicodipendenti tra Genova, Alessandria e Acqui, tanti appartamenti per accogliere chi esce dalle comunità, e poi l’osteria della Lanterna, la bottega solidale di vico Mele, uffici e centri aggregativi.
Per questa occasione, sulle pareti del centro sportivo Palacep, è stato realizzato un enorme murale. In esso è raffigurato il profilo del prete, con una frase che amava e che teneva sulla sua scrivania: “Dimmi chi escludi e ti dirò chi sei“.
Lungo circa 10 metri e alto 4, il murale è stato realizzato al Cep di Prà, nell’area Pianacci. I creatori sono Grazia Buongiorno, in arte Drina, e Giulio Centenaro, in arte Giuliogol.
La storia tra il prete di strada e il Cep è lunga: nel luglio del 2009, don Gallo e Gino Paoli inaugurarono il PalaCep; qui, ai Pianacci, don Gallo festeggiò i suoi 83 anni, ed in questa occasione non mancò di cantare “Bella Ciao”; cinque mesi dopo, sempre al PalaCep, don Gallo ritornò, per il concerto di beneficenza a favore degli alluvionati, insieme ad Adriano Celentano, Beppe Grillo e Gino Paoli.
Per celebrare la messa odierna, è arrivato a Genova padre Alex Zanotelli. Il sacerdote, amico di Don Gallo, ha passato la sua vita come missionario in Africa, oggi vive nel difficile rione Sanità di Napoli.
“Sono davvero felice, di essere a Genova e di stare al fianco della Comunità, ora che il momento è difficile perché deve camminare da sola. Don Gallo è stato una voce profetica: i suoi seguaci devono riuscire a rendere profetica l’intera Comunità, per tenere viva la sua memoria e diffonderne il messaggio”.
La messa in onore di Don Andrea Gallo, non poteva non essere fuori dagli schemi. Lui stesso, fu un presbitero e partigiano italiano, di fede cattolica e ideali comunisti, anarco-cristiani e pacifisti. Per questo, sull’altare, vicino al quadro di Don Gallo, c’era la sua bandiera della pace. Nella celebrazione, sono state intonate: “La canzone del maggio”, altre liriche di De André e l’immancabile Bella Ciao che, ha coinvolto anche padre Alex Zanotelli. In chiesa tantissime persone: i ragazzi della comunità, i transessuali, le bandiere dell’Anpi.
Al termine della messa, ci sono state tante testimonianze in ricordo del “Gallo”. Inoltre, i giovani della comunità di San Benedetto al Porto, hanno deciso di creare un centro di documentazione, dove raccogliere le tante testimonianze del lavoro di don Gallo.
Ad annunciarlo è stato Domenico Chionetti, portavoce della comunità: «Sarà nostro compito, ora, preservare gli scritti, i documenti, il lavoro che Andrea ha fatto in questi anni, per renderlo fruibile a tutti. Ovviamente partiamo dalle piccole cose, dai nostri materiali e piano piano cercheremo di raggruppare anche tutti gli altri documenti. È un lavoro che abbiamo iniziato a fare e che porteremo avanti recuperando anche le tante cose che oggi sono in rete, a dimostrazione anche della trasversalità del messaggio di Andrea».