In quella maledetta sera dell’8 dicembre di trentaquattro anni fa, nel 1980, se ne andava un pezzo di storia.
John Lennon assassinato, a New York, a colpi di rivoltella da un suo stesso “fan“, Mark David Chapman.
“I was shot”, le sue ultime parole.
“All you need is love. Love is all you need” cantavano i Beatles. E ironia del destino è stata , forse, una forma di amore manifestatasi in modo troppo esasperato, a far sì che venisse compiuto il gesto che lo ha brutalmente strappato via ad un mondo che non era ancora pronto a perderlo.
È un’impresa ardua trovare le parole adeguate per descrivere la -seppur breve- incredibile vita di quest’uomo. Ogni termine sembra perdere di significato difronte alla sua magnificenza.
Innanzitutto, è da segnalare l’enorme contributo apportato al panorama della musica rock, nell’esperienza con i Beatles e anche da solista.
Altro che “fiumi di inchiostro”, non ne basterebbero oceani, per spiegare cosa ha rappresentato e cosa rappresenta tutt’oggi la band “più popolare di Gesù Cristo” per la scena del Britpop.
E come non menzionare il suo ruolo di attivista politico e di pacifista!? Il messaggio di pace che ha tentato in tutti i modi di trasmettere, resterà inciso in eterno sul frontespizio del testo sacro dell’amore.
E ancora..premio Oscar alla miglior colonna sonora nel 1971, si trova al quinto posto nella classifica dei 100 migliori cantanti di sempre, stilata da Rolling Stone.
“Sono un idiota.” “Mi dispiace di aver causato tanto dolore“: sono le parole di pentimento che il suo omicida ha pronunciato davanti alla commissione che doveva stabilire se concedergli o meno la libertà condizionata. Ma non c’è redenzione che tenga.
“Triste, et le jour pour moi sera comme la nuit“- “Triste, e per me il giorno sarà come la notte”: questi versi composti da Victor Hugo, in occasione della perdita di sua figlia Léopoldine, a distanza di anni, ancora definiscono lo stato d’animo di chi ha amato e ama John Lennon.
Come la fede in Dio per un cristiano, come l’affetto per una madre, come lo splendore delle stelle, come un amore che ci è stato negato, il suo ricordo vivrà in eterno, mai ci sarà una forza maggiore in grado di eclissarlo.
Non è stato ancora ideato un marchingegno che ci consenta di viaggiare nel tempo e tuffarci a capofitto nel passato; ed anche se fosse stato inventato, non sarebbe comunque possibile cambiare il corso del destino.
Non esiste una formula magica o un rito che facciano tornare John Lennon in vita o che quantomeno allevino il dolore per la sua scomparsa.
Ma possiamo farlo rivivere attraverso di noi, diffondendo il suo messaggio di pace e attivandoci affinché questo possa realizzarsi concretamente, sul piano pratico. “You may say I’m a dreamer..but I’m not the only one!“