L’incredibile e commovente storia di Giusy Versace nasce 37 anni fa a Reggio Calabria.
Una donna, un nome, un esempio, emblema di coraggio, determinazione, caparbietà che testimoniano come e quanto la forza di volontà può rivelarsi un’arma invincibile, capace di eludere e sbaragliare qualsiasi ostacolo.
Finanche quelli più infimi, sofferti e crudeli, imposti da talune vicissitudini della vita.
Figlia di Alfredo, cugino dei noti fratelli Donatella, Santo e Gianni, Giusy sembra una “predestinata”, una di quelle nate con il destino già ben delineato, quindi si occupa di moda fino a che all’età di 28 anni, ovvero, fino a quando, nel 2005, in seguito ad un grave incidente stradale perde entrambe le gambe.
Una vita stroncata, trafugata e condannata alla perpetua disabilità da una tragedia.
Eppure, il sommesso e sconfinato desiderio di ritornare alla vita, abbondantemente condito da un’encomiabile forza di volontà, hanno consentito ad una delle più ammirevoli donne-coraggio esistenti al mondo di “rimettersi in piedi”.
Una voglia di vivere pura, sincera, capace di ancorare quell’intrepida anima su valori, principi e certezze profondamente rifondati su quella tragica esperienza, parimenti abile a consegnarle un dono assai raro, grazie al quale, quegli occhi, prima di quelle gambe, si rivelano celermente abili nel catturare, afferrare, conquistare e custodire l’importanza, l’essenza, il valore, il pregio insiti nelle cose.
In tutte le cose della vita.
Piccole, grandi, effimere, profonde, di poco conto, d’enorme rilievo, giuste, sbagliate, belle, brutte, facili, difficili, possibili, impossibili.
In particolar modo, il ritorno alla vita di Giusy costringe a rivedere i limiti insiti nel concetto di “impossibilità”.
Giusy, nel 2007 torna a guidare.
Giusy, nel 2010 inizia a correre con delle protesi in carbonio diventando così la prima atleta donna italiana della storia a correre con doppia amputazione agli arti inferiori.
Giusy, con l’ausilio delle nuove gambe, macina una serie impressionante di record e medaglie, percorre le piste più rinomate del mondo e dispensa un’instancabile ed intensa testimonianza che funge da saldo e concreto esempio per chi convive con una disabilità.
Ieri sera Giusy ha aggiunto un altro premio, dal valore diversamente significativo, al suo già cospicuo palmarès: ha vinto con il 56% dei voti da parte del pubblico, in coppia con il ballerino Raimondo Totaro, il programma televisivo “Ballando con le stelle”.
Le sue eleganti e mai commiserevoli performance, unitamente alla disarmante ed impeccabile ritmicità palesata da Giusy hanno conquistato, commosso ed emozionato l’Italia intera che ha voluto premiare quel piccolo “miracolo televisivo” e ancora di più il messaggio del quale, a suoni di passi di danza, l’atleta paraolimpica ha saputo e voluto farsi portatrice: “volere è potere”.
E, grazie a Giusy e al suo esempio, leggero, ma al contempo infinitamente profondo, semplice, immediato, diretto e dal forte impatto emotivo, da ieri sera, nel cuore di tutti coloro che hanno applaudito i passi di danza di quell’angelo senza gambe, è un monito che aleggia con più decisa consapevolezza.