Scatta un nuovo allarme smog a Napoli. In conseguenza allo sforamento della soglia annuale del valore giornaliero consentito di polveri sottili è stata approvata una nuova limitazione al traffico veicolare esteso a 4 giorni alla settimana, rispetto agli attuali 3 giorni.
Dunque, il Comune di Napoli ha prolungato il divieto di transito ai veicoli privati fino al 31 dicembre, lunedì, martedì, mercoledì e venerdì, dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 14:30 alle 16:30.
In vista del nuovo piano traffico, in vigore fino alla fine dell’anno, l’accesso sarà vietato a tutti i veicoli privati destinati al trasporto di persone e merci sull’intero territorio, ad eccezione dei veicoli normalmente esclusi.
I dati dell’Arpa Campania sono allarmanti.
Durante lo scorso weekend, in città, ogni centralina, che segnala il livello di inquinamento, ha evidenziato che il pm10, ovvero la Materia Particolata che identifica le particelle presenti nell’atmosfera, era nettamente sopra i valori limite. Il massimo valore sarebbe 50 (microgrammi per metro cubo): domenica a Napoli c’è stata una alternanza fra i 65 del museo e i 90 del policlinico. Ovviamente, le condizioni metereologiche che imperversano attualmente sul capoluogo campano, non aiutano affatto, concorrono, infatti, a comportare l’aumento del valore dello smog.
E non è tutto.
Proprio in contemporanea alla messa in pratica del nuovo e più severo piano anti-smog, nell’aria di Napoli aleggia un altro “pericolo” che ha fatto insorgere i Verdi.
Parliamo della decisa puzza di frittura che diviene sempre più incalzante, per effetto delle friggitorie e patatinerie che si diffondono a “macchia d’olio” lungo le più rinomate strade della città.
Il problema è stato sollevato dai consiglieri comunali Verdi Teresa Caiazzo e Carmine Attanasio, mediante una lettera inviata al Presidente della regione ambiente, Carmine Schiano, nell’ambito della quale chiedono di convocare una riunione urgente per discutere del problema, invitando, inoltre, a prendervi parte anche l’Assessore all’ambiente Tommaso Sodano, responsabili Asl e polizia ambientale.
L’assenza di adeguati impianti di aerazione e finanche il mancato rispetto delle norme d’igiene pubblica sono, secondo un sensibile numero di cittadini, le ragioni per le quali “la moda del momento” sta concorrendo a rendere invivibili buona parte delle più popolate strade cittadine, rendendo fastidiosa, se non impossibile, la convivenza con odori nauseabondi.