Una vicenda da film che poteva evolvere in un’autentica tragedia quella che ha visto coinvolta, sua malgrado, un’adolescente originaria di Alba, comune in provincia di Cuneo, ubicato nel profondo Nord, in Piemonte.
Internet è da sempre una delle piste più battute da pedofili per adescare giovani ed ingenue prede. Tant’è vero che in America esiste perfino un programma improntato su questo tema: “Predator Raw” in onda anche in Italia su ClassTv, una sorta di reality show realizzato in collaborazione con la polizia, nell’ambito del quale la redazione “adesca” gli adescatori di minorenni sul web, spacciandosi per una di loro, per poi dargli appuntamento in una casa che la presunta vittima dichiara essere la sua abitazione.
In questo modo emergono verità allarmanti che raccontano ed immortalano le reazioni più inverosimili da parte dei pedofili colti in flagrante, ai quali vengono riproposte le frasi salienti estrapolate da quelle bollenti chat, spesso condite da foto hot e richieste alquanto perverse.
Quello che i pedofili finiti nella rete di “Predator Raw” ignorano è che la casa in cui si svolge quell’intervista/ interrogatorio è circondata da poliziotti pronti ad arrestarli una volta abbandonata la stessa abitazione, allorquando si dirigono verso la propria vettura animati dall’illusoria consapevolezza di essere riusciti a passarla liscia, anche stavolta.
Un programma, senza dubbio, intelligente e socialmente utile, nonché in grado di assicurare dei criminali alla giustizia e che, soprattutto, educa le giovanissime riguardo i pericoli nei quali ci si può imbattere navigando sul web.
Genitori, nonni, militari, ex poliziotti, giovani ventenni con problemi ad intrecciare relazioni sessuali con le loro coetanee, persone già incriminate per aver commesso stupri o reati di pedofilia: questi gli stereotipi stanati dalla redditizia collaborazione tra giornalisti, team di esperti e forze dell’ordine americane.
In Italia l’epilogo sarebbe tutt’altro che diverso, se non finanche più allarmante, perché sbaglia chi crede che la pedofili sia un pericolo che minaccia solo le giovani adolescenti americane.
Quanto accaduto quest’oggi, concorre a confermare come e quanto, invece, sia un male più che saldamente radicato anche e soprattutto all’interno della nostra società e sottolinea, soprattutto, quanto feroce può rivelarsi il volto che un “mostro” nasconde dietro il comodo sipario fornito dal web.
Un’adolescente piemontese ha conosciuto via web un sedicente coetaneo ed è scappata di casa per raggiungerlo a Savona.
O, almeno, questo è quanto la piccola, ingenua e fin troppo poco avvezza a destreggiarsi tra gli infimi pericoli nei quali è facile imbattersi lungo gli scalini della vita reale, credeva corrispondere alla realtà.
Invece, quando è giunta sul luogo dell’appuntamento, si è ritrovata al cospetto di un pizzaiolo di Napoli di 12 anni più grande di lei che l’ha costretta con la forza a salire su un treno per Napoli.
I due sono stati fermati a La Spezia dalla polizia ferroviaria, grazie alla madre della ragazza che nel frattempo aveva avvisato i carabinieri.
L’uomo è stato denunciato per adescamento e violenza privata.