Una “fiction nella fiction” quella emersa grazie alla sentenza pronunciata quest’oggi dal gup Paola Piccirillo.
Stavolta, la fiction “Gomorra” racconta una storia di estorsioni reali, avvenute proprio ai danni di Cattleya, la società che ha prodotto la fiction ambientata all’ombra del Vesuvio e che ha visto condannare il boss di Torre Annunziata Francesco Gallo, il padre, Raffaele, e la madre, Annunziata De Simone, ad otto anni di reclusione proprio per estorsione aggravata dal metodo mafioso.
I tre imposero alla società, che stava girando la fiction nella villa del boss, il pagamento di un importo maggiore rispetto a quello pattuito.
Al processo la società non si è costituita parte civile.
Adesso, non resta da fare altro che attendere per scoprire se quest’episodio realmente vissuto da protagonisti ed addetti ai lavori della seguitissima fiction, ispirerà qualche puntata dell’ormai famosissima serie.