Classifica alla mano, il posticipo di Marassi si è presentato come uno scontro diretto per l’accesso alla zona Champion’s con la Sampdoria che a sorpresa dall’inizio della stagione sta facendo le fusa al terzo posto. Tant’è vero che contro i partenopei per fare un decisivo balzo felino in avanti ha schierato sia il gatto Soriano che il gatto Silvestre. In realtà anche il Napoli aveva la possibilità di fare in classifica un balzo felino schierando Michu, ma l’attaccante spagnolo acquistato in estate più che le fusa, si è fuso già da tempo.
Samp-Napoli è stata la sfida del monday night che in maniera abbastanza desueta e poco apprezzata dai tifosi si è disputata di lunedì sera quando la domenica calcistica è già abbondantemente tramontata. L’unico entusiasta del monday night è stato Benitez che a fine gara ha commentato: “Sono felice di aver giocato di lunedì sera così almeno per una volta non ho sentito Enrico Fedele farmi una chiavica in tv al Bello del Calcio”
Il posticipo del Ferraris ha dato, inoltre, la possibilità a Benitez di ritrovare dopo l’infortunio alla testa Dries Mertens, inserendolo nella ripresa sulla fascia mancina dell’attacco. Seppur bisogna ammettere che per il tecnico azzurro l’interprete ideale per quel ruolo sarebbe stato il lungodegente Insigne sia per il suo senso di sacrificio nella fase difensiva e sia per la sua disciplina tattica in campo. In sostanza, Benitez avrebbe tanto voluto che Mertens fosse stato a tutti gli effetti Insigne. Ma come fare?
La trovata geniale è arrivata qualche giorno prima, in una sonnacchiosa serata di novembre trascorsa davanti alla tv, quando le inquietanti immagini di Belgio – Galles avevano proposto l’attaccante belga accasciato al suolo e in stato confusionale. L’idea folgorante del tecnico fu subito chiara: Dopo lo shock ricevuto bisognava far credere a Mertens di essere Lorenzo Insigne. Arrivato così a Castelvolturno, ancora in preda a vertigini e perdita di orientamento, il belga è stato accolto da Benitez che correndogli incontro gli ha detto: “Uèèè Lorè comm staje! Cu chella botta n’gapa ci hai fatt’ cacà sott’ dalla paura!”
E Mertens: “Mister ma come parla, io non la capisco. E poi io sono Dries, non Lorenzo”
“Uè uè! Sei ancora confuso Lorè. Mannaggia a’ capa toja! – ha continuato nella sua pantomima lo spagnolo – Fidati del tuo allenatore, se ti dico che sei Lorenzo, sei Lorenzo! Adesso però vieni con me che ti devo spiegare come devi difendere dalle avanzate di Eder contro la Sampdoria.”
Insomma per convincere appieno Mertens di essere Insigne, Benitez in poco più di una settimana gli ha fatto prendere la residenza a Frattamaggiore, gli ha fatto fare un tatuaggio di Mario Merola sul polpaccio, gli ha comprato tutti i dischi falsi di Gigi D’Alessio e soprattutto gli ha fatto provare in allenamento i tiri a giro sul secondo palo che non dovevano però mai centrare la porta, ma bensì la bandierina del calcio d’angolo come il buon Insigne sapeva fare con tanta precisione.
Solo dopo aver terminato l’accurato lavaggio di cervello, Mertens è stato finalmente pronto per fare il suo ritorno in campo, svolgendo tutte le mansioni tattiche gradite da Benitez.
Per quanto concerne la cronaca del match, è stata deludente la prima frazione del Napoli che ha giocato per tutto il tempo davvero male. D’altronde erano state chiare le previsioni meteorologiche che avevano allertato sulla possibilità di un “maltempo”.
La ripresa è iniziata invece con tutt’altri ritmi, con Mihajlovic che se l’è presa parecchio con i suoi attaccanti perchè nonostante una certa supremazia di gioco hanno palesato un po’ di paura nel provare la conclusione. In particolare l’allenatore serbo ha più volte ripreso Okaka perchè considerato troppo timoroso sotto rete. L’attaccante blucerchiato ha avuto infatti così tanta paura di tirare in porta che il tecnico lo ha chiamato più volte “Okakasotto”.
La Samp è poi passata in vantaggio con un gol di Eder che ha fatto gioire i tifosi doriani facendoli salire sulla giostra della felicità, tanto che sembrava di essere all’Ederlandia.
A quel punto il Napoli ha cominciato finalmente a giocare e ha trovato il pareggio in extremis con una Zapata vincente di Duvan.
Lo score conclusivo è stato un insipido pareggio che ha regalato agli azzurri un piccolo punticino che ha mosso lentamente la classifica. Per Benitez il pareggio contro Mihajlovic è stato così Sinisa pero sin pausa.
Occorre infine sottolineare che il risultato finale è stato indovinato alla vigilia da un doppio ex della gara con trascorsi sia con la casacca azzurra che con quella doriana. Si tratta di Fausto Pari che per questo incrocio d’amarcord aveva previsto che Sampdoria e Napoli si sarebbero divise la posta in palio. In verità c’è da ammettere che le previsioni dell’ex mediano non sono però sempre molto attendibili in quanto sistematicamente ogni volta che gli viene chiesto un pronostico Fausto dice sempre Pari.
Diodato De Martino