Può sembrare inusuale che un artista di solida formazione mitteleuropea elegga come propria patria adottiva una grande città del Mediterraneo distante anni luce per colori, sapori, atmosfere, cultura, tradizioni dall’ambiente nel quale è nato, cresciuto e si è formato. L’apparente controsenso svanisce nel momento in cui ci si imbatte in Hermann Nitsch e in Napoli, ovviamente.È nella città degli eccessi ,come la definisce lo stesso Nitsch, infatti che vive e pulsa il museo creato dalla Fondazione Morra per l’artista austriaco ed è qui che fino a fine febbraio va in scena Azionismo pittorico:Eccesso e sensualità , personale che porta per la prima volta in Italia settanta opere che guardano gli sviluppi più recenti del lavoro del maestro.Le opere provenienti dal Nitsch Museum di Mistelbach (Vienna), sono riunite in una mostra a cura del critico d’arte tedesco Michael Karrer che analizza la genesi, lo sviluppo e il significativo legame con il Teatro delle Orge e dei Misteri, opera d’arte totale che comprende tutta la filosofia e la pratica artistica di Hermann Nitsch e che, nelle intenzioni dell’artista, intende riportare l’uomo a un reale contatto con la vita attraverso il valore del sacrificio.
Hermann Nitsch, massimo rappresentante dell’Azionismo Viennese, è uno degli artisti più importanti e più controversi di sempre, continuamente alle prese con guai giudiziari e proteste feroci da parte degli animalisti per il suo modo di fare arte: corpi di animali squartati e l’ossessivo ricorrere al sangue nelle sue azioni.Di fronte alle performance di Hermann Nitsch, è difficile restare indifferenti. Corpi umani imbrattati di sangue, processioni di adepti,centinaia di attori e comparse,musica e danza . In realtà, secondo lui, non c’è nulla di macabro negli obiettivi del suo lavoro. Fin dalla fine degli anni 50 il progetto di Nitsch è infatti molto ambizioso: liberare anima e corpo dalle frustrazioni attraverso riti catartici collettivi.
Le opere provenienti da Mistelbach, che ricoprono ora le pareti del museo napoletano, sono tele informali, dirompenti come esplosioni, dipinte non con il rosso sangue ma con colori gialli, verdi, blu, rossi. “Il colore – ha dichiarato Nitsch – diventa sangue colorato verde, blu, lilla, violetto, nero“.. Gli Schuttbilder (i dipinti fatti gettando sulla tela secchiate di colore e sangue) sono quadri che incarnano l’idea di fluidità, mescolamento, energia liquida dei corpi.
Il progetto in questione non vuole essere un semplice trasporto di opere da un museo all’altro, ma un percorso di studio e approfondimento secondo la consuetudine del museo napoletano. Un’occasione anche per celebrare un gemellaggio culturale tra Austria e Italia,tra Vienna e Napoli con presenze istituzionali dei due paesi.