Il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha pubblicato una foto sul suo seguitissimo profilo Facebook in cui è ritratto con una numerosa famiglia rom che presenta come i suoi “vicini di casa”. L’obiettivo era quello di lanciare un messaggio di solidarietà ma che invece ha scatenato una serie di commenti vergognosi a seguito dei quali Rossi è stato costretto a intervenire nella discussione: “Non tutti gli italiani sono mafiosi. Non tutti i rom sono ladri”, ha scritto. Numerosi gli utenti del social network che si sono scatenati con migliaia di commenti carichi di insulti e odio razziale.
Citazioni a caso sul populismo, aggressività filo criminale e consigli a iosa su come nascondersi indegnamente.
C’è chi prova a fare il simpatico:“ meglio vicini tuoi che miei”.
Chi argomenta da bravo manovratore di clichè: “Le foto vada a farle con chi ha lavorato una vita e con una pensione da fame e tanta dignità’ cerca di andare avanti, non con quella feccia!” , ancora: “Tanto noi italiani stiamo benissimo! !! Bravo presidente diamo a loro e togliamo a noi!!!!”, come se distribuisse il tesoretto bendato e travestito da dea della fortuna.
Il migliore è il razzista che da del razzista senza conoscere bene il significato del termine : “è solo razzista! Razzista nei confronti dei tanti italiani ogni giorno in difficoltà, razzista nei confronti di chi ha perso il lavoro, razzista verso i tanti imprenditori, artigiani, commercianti, professionisti che mese dopo mese, senza garanzie, senza sicurezze tengono sulle spalle la nostra economia. Si vergogni e si prepari ad andare a casa”.
Un inutile e pietoso fuoco di fila che ha costretto Rossi a replicare con un nuovo contenuto in cui afferma: “Il mio post sui rom oltre che like e condivisioni ha generato una sequenza di commenti in gran parte impregnati di odio razziale.L’uso dei social media non può essere limitato in alcun modo ma quando il discorso pubblico diventa sfogo violento e irrazionale occorre alzare il livello della discussione. Esiste un’iniziativa del parlamento europeo che si chiama No Hate Speech Movement. Ritengo che Facebook Italia dovrebbe sostenere questa iniziativa e darle risonanza. Sono in gioco la cultura democratica e la convivenza civile.”