La notizia degli ultimi giorni è che il teatro del popolo Trianon Viviani, meglio conosciuto come teatro Trianon, rischia di essere chiuso e sostituito da un supermercato.
Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e l’assessore alla Cultura, Nino Daniele, hanno deciso di scrivere una lettera al sovrintendente per i Beni Architettonici di Napoli, Giorgio Cozzolino, per richiedere la tutela ed il vincolo del bene.
Le istituzioni, sono timorose per la chiusura del “Teatro del Popolo” poichè, la sua chiusura comporterebbe due gravi conseguenze: l’impoverimento dell’offerta culturale, ma anche e soprattutto drammatiche ricadute sui livelli occupazionali.
Inoltre, ciò che desta perplessità è che, il bene sarà acquistato da soggetti che ne muterebbero la destinazione d’uso in un supermercato.
Il Trianon, sottolineano de Magistris e Daniele, “possiede, da sempre, una riconosciuta collocazione storica, culturale ed artistica“.
Inaugurato l’8 novembre 1911, preso il centro storico di Napoli, in piazza Vincenzo Calenda, il teatro si trova allo sbocco di Forcella e in prossimità di Castel Capuano e dei Decumani.
Al suo interno, troviamo una struttura di 630 posti con la forma classica di teatro all’italiana. I lavori di ristrutturazione, compiuti dal 2000 al 2002, hanno permesso di mettere in luce, nella platea del teatro, l’importantissimo reperto greco della torre della Sirena (IV / III sec. a.C.).
Il teatro è molto apprezzato, sia per l’avanzato impianto di climatizzazione che, consente un’attività continuativa nel corso dell’anno, sia per la sua acustica.
De Magistris e Daniele ricordano che il teatro, patrimonio mondiale dall’Unesco, ha permesso di valorizzare e diffondere la tradizione musicale della canzone napoletana. Nel corso degli anni, hanno calcato il palcoscenico le maggiori famiglie di teatranti della nostra città: dagli Scarpetta ai De Filippo, dai Viviani ai Taranto, dai Maggio ai Di Maio, nonchè attori quali Nicola Maldacea e Totò e cantanti dell’importanza di Elvira Dannarumma, Mario Pasqualillo, Salvatore Papaccio.
Alla richiesta delle istituzioni napoletane, si sono aggiunte anche delle campagne di Evaluna, Legambiente e del Corriere del Mezzogiorno. A Forcella, è stato realizzato un flash mob dalla trasmissione radiofonica la Radiazza, condotta da Gianni Simioli, con Francesco Emilio Borrelli. Anche Bassolino, in tweet scrive: «La Regione cerchi di riaprire un teatro che è presidio di cultura per Forcella e per Napoli»
Si è ipotizzato di proporre a Nino D’Angelo, di essere testimonial del progetto popolare, per permettere la mobilitazione pubblica e mediatica del Teatro del Popolo, in modo tale che esso non sia sostituito da un supermercato.