La violenza e la viltà si mostra a viso scoperto. Nessun ferito ma tanta vergogna e una buona dose di sgomento ieri a Roma: “Stop alle violenze dei rom, alcuni italiani non si arrendono”.
Questo lo striscione con cui oltre 500 esponenti del Blocco Studentesco e alcuni studenti degli istituti Tacito e Domizia Lucilla hanno manifestato ieri mattina in via Cesare Lombroso, nei pressi del campo nomadi, impedendo ad alcuni rom di entrare a scuola. A denunciarlo è la cooperativa Eureka, che è impegnata sul territorio con progetti per la scolarizzazione di bambini nomadi.
“Hanno impedito – riferiscono dalla cooperativa – a tutte le persone nel campo di uscire creando anche una situazione di panico e paura. Si tratta di un campo dove vivono circa duecento persone e che esiste da oltre trent’anni con cui siamo al lavoro con diversi progetti di inclusione. Con il gesto di queste persone è stato impedito a circa 90 bambini di scuole elementari e medie di andare a scuola. Si tratta di un fatto di una gravità inaudita”.
A rivendicare il corteo “anti-bambino” rom è la stesso Blocco Studentesco, costola di CasaPound, che in una nota fa sapere di aver organizzato la manifestazione “per rispondere con forza alle provocazioni di alcuni esponenti di etnia rom, che nei giorni scorsi avevano lanciato dei sassi all’indirizzo di alcuni studenti italiani che frequentano gli istituti del quartiere. E’ una situazione invivibile, per questo oggi abbiamo voluto dimostrare che ci sono ragazzi italiani che non sono disposti a subire in silenzio questo tipo di prepotenze”.
Orgogliosamente, il Blocco Studentesco nega però che sia stato impedito a qualcuno di uscire dal campo nomadi di via Cesare Lombroso. “La ricostruzione fornita dalla cooperativa Eureka è del tutto priva di fondamento. Non abbiamo bloccato l’uscita del campo né tanto meno messo a repentaglio la sicurezza di chicchessia”.
“Evidentemente – conclude il responsabile del Blocco – per costoro lanciare sassi contro gli studenti fuori dall’istituto, come hanno fatto nei giorni scorsi alcuni membri del campo, è una prassi legittima e costituzionale, mentre una manifestazione studentesca con 500 ragazzi che protestano davanti al loro istituto è fuorilegge, nonostante il diritto di manifestare sia garantito da quella stessa Carta che questi personaggi dicono di voler difendere”. L’azione, dunque, è una risposta “a quelle violenze”. Violenze fantasma però: nessuna denuncia alle forze dell’ordine, smentite dallo stesso municipio e dalle dirigenti scolastiche dei due istituti.
La stessa scena si sarebbe ripetuta poi davanti ad altri istituti della stessa zona in cui sono iscritti i rom. Il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare. Il Campidoglio ha condannato l’accaduto: il vicesindaco Luigi Nieri ha parlato di “atto vergognoso“, mentre l’assessore alla Scuola Alessandra Cattoi ha definito il gesto “vile“
CasaPound non è nuova a gesti di questo tipo, basta ricordare quanto successo nel 2009 alla festa della Primavera, organizzata dalla coperativa Effetto Natura. 300 disabili con le loro famiglie ed amici videro esibito uno striscione che affermava: “Travestiti da disabili, ma con le pance piene, siete sempre e solo iene”
Sul sito di casaPound si legge questo commento anonimo in merito a quanto successo : “Che gli zingarelli vadano a scuola è una barzelletta in quanto vanno a delinquere insieme ai maggiorenni “educatori alla criminalità. Prima di cacciare via questa specie subumana che sa solo vivere di ladrocinio dovremmo regolare il conto con quei politicanti della sx becera romana e nazionale.”
Ancora: “PRENDIAMOLI A CALCI NEL SEDERE QUEGLI ITALIANI VOMITEVOLI CHE DIFENDONO GLI ZINGARI”.