Sta spopolando in tutte le librerie italiane “Storia della bambina perduta” quarto ed ultimo volume della serie “L’amica geniale” e mentre cresce il successo editoriale della serie, si infittisce sempre di più il mistero sulla sua autrice finora senza volto, Elena Ferrante.
Sono trascorsi infatti più di vent’anni dalla pubblicazione del suo primo romanzo “L’amore molesto”, e dopo ben sette libri la Ferrante non è mai uscita allo scoperto.Al tempo del selfie e dell’eccessiva ostentazione di se stessi , c’è chi difende con le unghie la propria identità rifiutando di raccogliere pubblicamente il meritato successo.
Ad occhio e croce la scrittrice potrebbe avere tra i quaranta e gli ottanta anni ed essere napoletana, vista l’ambientazione dei romanzi e le poche dichiarazioni rilasciate.Alla e/o, casa editrice a cui la Ferrante è legata da sempre, a conoscere la sua identità sono solo i due editori; ella non ha mai presenziato a nessuna presentazione dei suoi scritti, non partecipa ai premi letterari e non ritira gli innumerevoli riconoscimenti che le vengono conferiti in ogni parte del mondo. Le ricerche portano ad alcuni autori che con molta probabilità si celerebbero dietro la fantomatica Elena. Il più indiziato sembra essere lo scrittore napoletano Domenico Starnone (che smentisce categoricamente ad ogni occasione), segue a ruota il critico Goffredo Fofi, uno dei pochi ad averla intervistata attraverso uno scambio di lettere, circolano inoltre anche i nomi della scrittrice Fabrizia Ramondino e di Anita Raja, moglie di Starnone. Qualcuno sostiene addirittura che non tutti i romanzi siano scritti dalla stessa mano o che possano essere frutto del lavoro di un collettivo stile Wu Ming.