“Carolina Kostner va squalificata per 4 anni e tre mesi”. Questo quanto deciso dalla Procura Antidoping del Coni, guidata da Tammaro Maiello, al Tribunale nazionale. La pattinatrice è coinvolta nell’ambito delle indagini riguardanti lo scandalo doping che hanno coinvolto l’ex fidanzato, il marciatore Alex Schwazer.
Carolina è accusata di essere sempre stata a conoscenza dell’assunzione di sostanze dopanti da parte dell’allora compagno, coprendolo, ed è chiamata a rispondere degli articoli 2.8 e 3.3 delle norme antidoping che parlano appunto di «copertura» e «complicità». Deferiti anche gli sprinter italiani Simone Collio, Maurizio Checcucci e Roberto Donati, per i quali sono stati chiesti rispettivamente 2 anni e 3 mesi e 2 anni e 8 mesi di squalifica.
Schwazer ha sempre dichiarato di aver fatto tutto da solo e che nessuno sapeva del suo uso di doping per migliorare le prestazioni agonistiche. Le parole dell’atleta, però, sono state smentite dagli accertamenti svolti dalla Procura antidoping di Bolzano, che ha scoperto una rete di complicità e coperture che coinvolge nella faccenda persino alcuni medici federali ed un ex dirigente della Federazione italiana atletica leggera.
A settembre di quest’anno la Kostner ha dichiarato al magistrato incaricaricato di svolgere le indagini: “Lui aveva un macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per l’intera durata della notte e io ero costretta a mettermi i tappi alle orecchie dal rumore”. L’atleta altoatesino, infatti, avrebbe fatto uso di una tenda ipossica in grado di abbassare la percentuale di ossigeno nell’aria, vietata in Italia dal ministero della Salute.
“Una squalifica così non viene comminata nemmeno a chi ha fatto veramente uso di doping. E’ una richiesta che lascia esterrefatti”, è stata la reazione dell’avvocato Giovanni Fontana, legale della pattinatrice azzurra.