Lo era o lo è ancora? Per chi, come me, da li passava ogni mattina per arrivare all’università, lo è ancora.
Port’Alba la porta della cultura, dell’odore della pizza e dei sapori vivi di questa terra.
Da Piazza Dante nasce il centro storico della città del Sole, si affaccia su Via Toledo ed attraversa la storica porta, sorta nel 1625, su commissione del Duca d’Alba e costruita dall’architetto Pompeo Lauria.
La Porta del Vicerè, decorata con tre stemmi; per Filippo III, per la città di Napoli e per lo stesso Vicerè, racchiude nelle sue mura, storia e cultura, abbracciando la stregoneria e la passione per l’ignoto. Il passaggio dal cuore di Piazza Dante attraverso Port’Alba, riceve poca luce, a causa dei palazzi che la circondano e dello stesso Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II, che nelle sue forme sovrasta il centro della piazza ed ingloba Port’Alba sul lato ovest ed è da questa penombra che si rivela nelle notti senza luna, l’immagine di ‘Maria la rossa di Port’Alba, uccisa dall’ignoranza della gente’, si narra infatti che sia stata rinchiusa in una gabbia, proprio sotto la porta e lasciata a morire di fame e di sete perché considerata una strega ed è in queste notti buie che il suo urlo disperato, per la perdita del suo amore, echeggia nella piazza.
Che sia una porta stregata, forse poco importa, a cospetto della cultura che si può toccare, annusare nella via denominata appunto, via port’Alba, per molti, forse tutti gli studenti, la via dei libri, dalla storica Libreria Guida alla Libreria Pironti, a quelle attaccate una dopo l’altra che emanano lo stesso odore. La crisi economica nella quale vige questo paese, non ha rispetto alcuno per le basi della conoscenza, tanto da indurre a chiudere per fallimento, chi invece dovrebbe rappresentare i pilastri e le basi per forgiare chi si vuol diventare ‘da grandi’ ma è risaputo, un popolo ignorante è più facile da manipolare.
Realtà, stregoneria, magia o semplicemente fantasia eppure Napoli regala, inventa, ti lascia sognare, ti porta per mano e ti obbliga a guardare.
Il vero potere è nella mani di chi ha voglia di scoprire da dove partono le nostre radici, capire chi siamo e tutelare ciò che ci appartiene, Napoli ha un cuore grande, bisognerebbe imparare ad amarla come riesce ad amarci lei.