Il Giappone Campione del Mondo? Per Yoichi Takahashi non è un’utopia. Holly & Benji, uno dei cartoni animati cult degli anni 90, hanno regalato grandi gioie alla Nazionale nipponica.
A volte i sogni possono diventare realtà, o quasi. Nel 1981 Yoichi Takahashi ci aveva visto lungo realizzando un manga nelquale il Giappone è visto come una realtà del calcio Mondiale, Holly & Benji; oggi a distanza di 30 anni si può dire che la Nazionale nipponica è una realtà del calcio moderno, una squadra con grande spirito di abnegazione oltre la grande voglia di farsi conoscere dal Mondo intero. Le sue star principali sono Keisuke Honda, in forza al Milan, Yuto Nagatomo dell’Inter e Shinji Kagawa del Borussia Dortmund, senza dimenticare il portiere Kawashima, il difensore Uchida, il centrocampista Hasebe e l’attaccante Okazaki, per fare qualche nome, anche loro in forza in squadre dei campionati europei e rispettivamente nello Standard Liegi, Schalke 04, Norimberga e Mainz.
Lasciamo, però, il calcio reale e torniamo al manga. Nato nel 1981 proprio dalla sapiente mano di Yoichi Takahashi, il fumetto narra la storia di Tsubasa Ozora, noto a tutti con il nome di Holly, ragazzino dal talento cristallino il cui obiettivo sin da tenera età è vincere il Campionato del Mondo di calcio. Il fumetto ha avuto così tanto successo che tra il 1985 e il 1986 ha preso vita la versione televisiva aumentando ancor di più il proprio successo e il marketing che ne consegue con la realizzazione di ben 5 film più vari gadget che hanno fatto faville in tutto il mondo. Tuttavia tra i personaggi principali del anime-manga, come giusto che sia, non c’è un solo campione. Come non ricordare il portiere, prima rivale e poi grande amico di Holly, Benji, così forte che l’artista ha deciso di lasciarlo in disparte per molte puntate, perchè altrimenti le squadre avversarie non si sarebbero mai potute divertire nel tirare in porta. A tal proposito nasce spontanea la domanda: “Perchè in Italia si chiama Holly & Benji se tra i protagonisti di tutte le puntate si vedono tutti fuorchè Benji?”. La risposta sarebbe troppo complicata e comunque potrebbe darla solo la produzione italiana perchè il nome originale del manga , è Capitan Tsubasa, con il solo giusto riferimento ad Holly Utton, visto che la serie ruota tutta attorno a lui e al suo sogno di diventare un campione affermato del calcio mondiale. Tralasciando questo particolare, tra i tanti protagonisti possiamo trovare l’elegante Tom Becker, tanto elegante quanto giramondo per via del lavoro del padre, il fortissimo e fragile per via di importanti problemi cardiaci Giulian Ross, l’amico di sempre anche se non forte Bruce Arper, calciatore goffo e simpatico che se pur pian piano riesce a coronare il sogno di rappresentare il proprio paese in competizioni internazionali. Ultimo ma non per questo meno importante, anzi, troviamo Mark Lenders, il rivale di sempre, ragazzo dal carattere difficile che ha dovuto prendersi cura della propria famiglia sin da piccolo a causa della scomparsa prematura del padre. Ovviamente nella serie e in ogni partita ci sono tantissimi talenti prestati al mondo del calcio che regalano un certo pathos partita dopo partita. Fin qui sembrerebbe un semplicissimo cartone animato basato sul mondo del calcio, ma non è così perchè a tenere incollati tutti alla tv sono le partite secolari capaci di durare almeno dalle 4 alle 6 puntate e nelle quali il campo da calcio ha dimensioni kilometriche e per certe inquadrature sembrerebbe stessimo assistendo a partite in collina, non perchè in altezza ma proprio perchè il rettangolo di gioco è obliquo. La vera e propria perla, tuttavia, è la facilità di tiro di tutti i protagonisti che con il trascorrere delle puntate sono stati in grado di dar vita al pallone grazie a tiri strepitosi che prendono il nome di tiro dell’aquila e tiro del falco, passando per il famosissimo tiro della tigre di Mark Lenders in grado non solo di bucare la rete, ma di creare vere e proprie crepe nei muri. Invece la tecnica più amata dai milioni di fans è senza ombra di dubbio quella adoperata dai gemelli Derrick, la catapulta infernale, in grado di far arrivare uno dei fratelli a superare la traversa in altezza facendo sfiorare addirittura il cielo e come non citare il pallone che ad ogni tiro riesce a diventare ovale sfiorando la velocità della luce e talvolta scomparendo addirittura dai radar televisivi.
In Giappone tutt’ora credono che il manga sia stato uno dei fattori che hanno contribuito all’esplosione della Nazionale nipponica che nel 1998 si è qualificata per la prima volta per i Mondiali, mentre nel 2002 è riuscita addirittura a raggiungere gli ottavi di finale. Proprio in occasione dei mondiali Nippo-Koreani è stata disegnata la storia Capitan Tsubasa Road to World Cup 2002, nella quale i vari protagonisti sono riusciti a conoscere anche altre realtà calcistiche prendendo parte ai vari campionati europei; Holly indossando la maglia del Barcellona, raggiunta dopo aver giocato per anni in Brasile nel San Paolo, Benji in Germania nell’Amburgo, Tom Becker in Francia nel Psg mentre Mark Lenders ha conosciuto il calcio nostrano, indossando la maglia della Juventus e fronteggiando giocatori del calibro di Cannavaro, Thuram, Totti e Del Piero per fare alcuni nomi.
Il successo del manga è stato così grande che molti calciatori hanno addirittura dichiarato di essersi avvicinati al mondo del calcio proprio per provare ad emulare le gesta dei beniamini animati, e non parliamo di calciatori qualunque ma di gente del calibro di Perin, Gabbiadini, Neymar e Iturbe per fare qualche nome.
Molti bambini delle nuove generazioni purtroppo non conoscono questo cartone animato e credo che sia arrivato per loro il momento di farsi un pò di cultura perchè, nonostante tutto, la serie potrebbe essere attuale e di grande impatto.