Come era prevedibile sono stati tanti i partecipanti che nella mattinata di ieri hanno preso parte alla manifestazione tenutasi Acerra contro le politiche di incenerimento dei rifiuti, ed in modo particolare contro l’inceneritore e lo smaltimento di ecoballe provenienti da siti di stoccaggio dislocati per tutta la Campania.
Alla manifestazione hanno partecipato in circa tremila da studenti (dai quali è partita l’idea della stessa manifestazione), ambientalisti e mamme che proprio alcuni giorni prima avevano bloccato l’ingresso di alcuni tir al termovalizzatore.
Si è trattato di una manifestazione pacifica, l’ennesima, per tentare di mettere fine a questa strage.
È infatti di strage che si parla, sono troppe le vite spezzate a causa di chi ha deciso di inquinare un’intera regione sotterrando rifiuti tossici proveniente da varie aree dell’Italia.
Ma la loro battaglia non finisce, per domani è prevista una fiaccolata che inizierà alle ore 16 da corso Vittorio Emanuele II e da Via Francesco di Assisi per giungere fino al cimitero e da dove si eleverà un canto di preghiera.
« Non bruciate la nostra vita» è quello che c’era scritto sugli striscioni.
Bisogna correre ai ripari e questa volta bisogna farlo tutti insieme. Non si tratta più di un problema a livello locale o regionale, è un problema nazionale.
Siamo bravi a sventolare la bandiera quando la nostra nazionale calcio vince una partita, siamo bravi a ricordarci delle operazioni andate a buon fine (come il raddrizzamento della Costa Concordia) ma poi non siamo in grado di lottare per i problemi, non siamo in grado di lottare per difendere i nostri diritti e la nostra vita.