Il 18 novembre è morto nella sala di rianimazione dell’ospedale Loreto Mare di Napoli, Luigi Bartolomeo, il detenuto di 45 anni che secondo la denuncia dei familiari avrebbe subito pestaggi.
Lo ha reso noto Pietro Ioia, presidente dell’associazione ex detenuti organizzati.
Barolomeo era stato ricoverato presso il nosocomio sito in via Marina, il 22 ottobre scorso, in un primo momento i parenti e l’associazione avevano puntato l’indice contro le forze dell’ordine, successivamente hanno riferito che l’uomo, mentre era agli arresti domiciliari in casa, era stato aggredito e malmenato da due conoscenti del suo quartiere, Ponticelli, mandati dalla sua ex convivente per attuare un’autentica “spedizione punitiva.”
La spinta emotiva dettata dal caso Cucchi è viva e calda più che mai in questo momento, ma è doveroso far luce sulla vicenda per accertare l’esatta dinamica dei fatti e le oggettive responsabilità, tant’è vero che la procura di Napoli ha aperto un’inchiesta.
La procura, inoltre, disporrà l’autopsia, richiesta anche dall’avvocato della famiglia Bartolomeo. Il penalista chiede che venga fatta chiarezza, in primo luogo sull’assistenza sanitaria prestata nel carcere di Poggioreale per verificare eventuali ritardi nel trasferimento dal penitenziario all’ospedale, avvenuto il giorno successivo all’ingresso in carcere. Bartolomeo, che presentava ecchimosi sul volto e sul corpo, fu ricoverato in prognosi riservata per gravi problemi polmonari. Poco dopo il ricovero entrò in coma dal quale non si è più risvegliato.
Accuse che delineano uno scenario macabro che puzza di “già visto e sentito” e sul quale è doveroso far luce, anche e soprattutto per salvaguardare il diritto alla salute – qualora fosse stato violato così come avvenuto nel caso di Stefano Cucchi – in quanto non “opportunità”, bensì spettanza, lecita ed imprescindibile, di ogni essere umano, a prescindere dalla condizione nella quale imperversa né tantomeno assegnabile in base alla discrezione di uno o altri esseri umani.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, lo scorso 21 ottobre Bartolomeo evase dalla sua abitazione del quartiere Ponticelli e fu arrestato dai carabinieri, che lo ricondussero a casa. Alcune ore dopo l’uomo evase nuovamente e fu arrestato dalla polizia: ma aveva già sul corpo i segni delle percosse, tanto che, prima di essere condotto in questura, fu accompagnato al Loreto Mare per essere medicato, proprio perché gli autori del pestaggio sarebbero stati due conoscenti dello stesso quartiere su incarico della ex convivente.