Regis Roger, era un ragazzo di 27 anni, trasferitosi con la madre e altri tre fratelli a Caserta da quando la famiglia era stata costretta a lasciare il Burundi, terra nella quale il padre, ministro dell’agricoltura, era stato ucciso insieme al primo ministro nel corso di un attentato. Regis e la sua famiglia si erano lasciati alle spalle un passato travagliato e sofferto per ricostruirsi una vita normale e serena in Italia.
Sabato mattina Regis ha accusato dei fortissimi dolori all’addome. Il fratello lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Caserta. I medici dopo averlo sottoposto ad una serie di accertamenti, lo hanno trattenuto perché le sue condizioni erano gravi. La vita di Regis, fino a quel momento, era un puzzle composto da pezzi di ordinaria normalità: lavorava come grafico, studiava Giurisprudenza, aveva una fidanzata, faceva volontariato ed era sempre disponibile e generoso con tutti. Combatteva però contro una malattia, l’anemia falciforme, per la quale era in cura da tempo. In ogni caso nulla lasciava presagire quello che poi è accaduto. Dopo gli esami diagnostici e le prime cure al Pronto Soccorso Regis è stato ricoverato sabato pomeriggio nel reparto di ematologia dell’ospedale. Durante la notte le sue condizioni si sarebbe aggravate fino al punto che il suo cuore ha cessato di battere.
«Sindrome vaso occlusiva» è la diagnosi formulata dai medici.
Le crisi di questo tipo si verificano quando i vasi sanguigni vengono ostruiti dalla presenza di globuli rossi abnormi, che limitano così l’afflusso di sangue a un organo. Ma la madre e i fratelli di Regis, sconvolti dall’immenso dolore della perdita improvvisa, hanno presentato una denuncia al drappello di polizia dell’ospedale chiedendo che fossero accertate le cause del decesso. La salma del ragazzo è stata posta a disposizione della magistratura che ha ordinato l’esame autoptico e nominerà dei consulenti per comprendere cosa ha strappato alla vita il ragazzo. L’indagine della magistratura dovrà accertare se Regis ha ricevuto tutte le cure del caso. Se il suo decesso è dipeso da una tragica fatalità o se si sarebbe potuto fare altro per salvarlo. Per ora resta il dolore. Un dolore immenso, non solo dei familiari, ma di tantissimi amici che ieri si sono recati in ospedale per testimoniare l’affetto alla famiglia, nonché il loro sincero dispiacere per quella morte così precoce.