L’ideatore del geniale evento “Napoli Passepartout” è Alessandro Chetta, giornalista e videomaker partenopeo.
Lo scopo, è quello di organizzare una mostra con alcuni “Giranapoli” sbiaditi che sono stati ingigantiti (1×40) e fissati su dei panelli, in forex. Questi ticket, furono introdotti a partire dagli anni ’90 e sostituiti con gli attuali “Unico” a partire dal nuovo millennio (2001-2002).
Come quelli attualmente in vigore avevano la validità di un’ora e mezza ma, con una differenza, non possedendo la banda magnetica, le obliteratrici non potevano verificare la loro validità.
E da qui parte il progetto: erano poche le persone che, passati i 90 minuti, gettavano il biglietto.
Al contrario, esso veniva obliterato più e più volte.
Questi comportamenti sono testimoniati dai numerosi timbri rimasti impressi, su quei 7 biglietti in mostra dal 15 al 30 novembre, nella libreria e galleria d’arte Evaluna in Piazza Bellini.
Alessandro Chetta racconta di desiderare da anni la realizzazione di questa mostra, perciò negli anni ha raccolto i vari ticket. È inevitabile il fatto che la loro vista provochi emozioni in chi li ha usati, riportando alla mente vecchi ricordi.
“Questi biglietti, anche se politicamente scorretti, ingigantiti assumono la valenza di un passepartout universale, che racconta il bisogno di sopravvivenza in un’anarchica città, fatta di regole elastiche” così sostiene l’organizzatore che, vanta di aver già presentato una mostra d’arte, “Tronisti”, al Museo Archeologico di Napoli.
Insomma, l’evento è da non perdere.
Accattivante e speciale, fa da testimonianza alla piccola illegalità e all’urgenza di arrangiarsi.