La cosiddetta truffa dello specchietto è ufficialmente riconosciuta dall’A.D.I.C.O. come uno degli espedienti più utilizzati dai malintenzionati per spillare soldi al prossimo, in questo caso a malcapitati automobilisti. Ma come funziona?
È molto semplice. I malintenzionati alla guida di un automobile solitamente in condizioni di salute non proprio ottimali, e con uno specchietto retrovisore frantumato, imboccano strade a doppio senso, solitamente piuttosto strette, nelle quali sia molto facile entrare in collisione con le auto che corrono nel senso di marcia opposto.
Nella realtà dei fatti, di collisioni non ce ne sono. Utilizzando un bastone, una sfera metallica o un oggetto piuttosto pesante, i malintenzionati colpiscono le auto nel senso opposto, provocando un rumore sordo, molto intenso, che fa subito sospettare il conducente di una collisione. Nella maggior parte delle circostanze, il conducente si ferma, e con esso anche i malintenzionati, accostando sul ciglio della strada. Nel caso in cui il conducente non abbia alcuna intenzione di stoppare la sua auto, entrano in gioco i complici, che su un’auto dotata di sirene, si fingono autorità pubbliche, intimando l’automobilista di fermarsi.
Nel momento del confronto, i malintenzionati fanno notare le condizioni critiche dello specchietto retrovisore della propria auto, richiedendo un risarcimento, il cui valore varia, e anche di molto, da truffatore a truffatore.
Se il conducente accetta di risarcire il danno senza le necessarie pratiche assicurative, il tutto si risolve in maniera molto rapida, a vantaggio dei truffatori. Nel caso in cui il conducente-vittima, invece, sia sicuro della propria posizione, o voglia avviare le pratiche di rito, hanno inizio le minacce e le violenze, prima verbali e poi fisiche. In un modo o nell’altro, i ‘pirati della strada’, raggiungono il proprio obiettivo.
Quella dello specchietto rotto è una tipologia di truffa diffusa su tutto il territorio nazionale, da nord a sud.
È di oggi la notizia che tre ragazzi campani, Roberto Niola di Casalnuovo, Alex Armando Angrisano di Napoli e Giuseppe Buccelli di 29 sono stati arrestati dopo aver richiesto 80 euro di danni ad un uomo accusato di aver rotto lo specchietto retrovisore della loro Alfa Romeo Mito.
L’anziana vittima aveva sentito un colpo sordo sulla sua auto e si era fermato, per accertarsi di cosa fosse successo. I tre malintenzionati hanno subito confermato al signore come le due auto fossero entrate in collisione, e ad avere la peggio fosse stato il loro specchietto. Insospettito, e per nulla convinto della dinamica dei fatti, l’anziano ha ben pensato di trovarsi di fronte a dei truffatori, ragion per cui si è subito rivolto alla forze dell’ordine, chiamando il 1-1-3.
Datisi alla fuga immediata, i tre sono stati fermati dalla polizia del commissariato di Aversa, in via Fermi.