9 Novembre 2014, una data da ricordare per Walter Mazzarri e non perchè la sua Inter ha pareggiato contro l’Hellas Verona, bensì perchè quella è stata la sua ultima partita alla guida dei nerazzurri.
Chi ama il calcio non ha potuto fare a meno di sentire la notizia secondo la quale in nottata Erick Thohir, Presidente dell’Inter, ha deciso di sollevare dal’incarico di allenatore il mai amato dal popolo nerazzurro Walter Mazzarri. Di solito la notizia di un esonero, soprattutto se i risultati non sono quelli sperati, viene ben presa dalla maggior parte dei tifosi della squadra stessa; per Mazzarri, invece, la gioia per il suo addio non viene solo da Milano ma anche da Napoli, dove le ola e le feste in piazza in queste ore si sprecano.
Messa così la notizia potrebbe sembrare che il popolo partenopeo abbia sempre odiato il tecnico di San Vincenzo, tuttavia non è stato sempre così perchè tutta Napoli o quasi tra il 2009 e il 2013 ha amato il povero Walter in quanto condottiero di un gruppo straordinario di calciatori che sono riusciti a riportare gioia e soprattutto a far ritrovare l’amore verso il calcio e il Napoli da parte di chi negli ultimi anni si era disinamorato della maglia azzurra.
Prima di dare il ben servito a Mazzarri è bene però raccontare un pò di aneddoti o notizie relative l’uomo; Walter Mazzarri è nato a San Vincenzo il 1° ottobre del 1961, i primi passi d’allenatore li ha mossi come collaboratore tecnico di Renzo Ulivieri a Bologna, poi a Napoli sempre come vice di Ulivieri, preparando anche la tesi per l’abilitazione ad allenatore professionista di prima categoria. Prima di guidare il Livorno in Serie B per la stagione 2003-2004, fà gavetta prima con l’Acireale in serie C2 e poi con la Pistoiese in C1. L’anno succesivo, dopo aver ottenuto una splendida promozione con i toscani, Walter Mazzarri guida la Reggina sempre in serie A, dove trascorre tre anni indimenticabili ottenendo un decimo posto e due salvezze, l’ultima partendo con un handicap di 11 punti a causa delle note vicende di Calciopoli. Gli ottimi risultati gli fruttano anche la nomina di cittadino onorario di Reggio Calabria. Nel 2007, Mazzarri siede sulla panchina della Sampdoria con la quale ottiene una qualificazione diretta in Coppa Uefa, prima di passare due anni dopo al Napoli. Il tecnico è stata una sorta di scommessa di Aurelio De Laurentiis che ha visto in lui la figura giusta per far rinascere il Napoli, indovinando la scelta tecnica poichè la squadra azzurra riesce nel 2010 a qualificarsi per l’Europa League, grazie al quale ottiene il premio Eccellenza Napoletana per meriti sportivi. L’anno successivo il Napoli riesce a piazzarsi al terzo posto in campionato ottenendo il lasciapassare per i preliminari di Champions League che mancava da ben 21 anni, cioè dai tempi di un certo Maradona. In quell’anno però ci sono stati anche i primi scricchiolii e le prime tensioni tra il tecnico e Aurelio De Laurentiis, che fruttano tuttavia in una riconferma sulla panchina. Il capolavoro di Mazzarri sulla panchina del Napoli lo si è visto, però, nelle 2 stagioni successive nelle quali si possono lodare un’ottima Champions League con superamento di un girone di ferro dove le avversarie erano le più accreditate Bayern Monaco, Manchester City e Villareal. Sembrava che la favola non potese finire mai, finchè il Napoli a Londra impatta contro il Chelsea dopo averla tra le altre cose battuta per 3-1 al San Paolo. Lo stesso anno il Napoli è riuscito però a vincere la Coppa Italia. Anche alla fine di quella stagione, tuttavia, sono nate frizioni tra il tecnico e il Presidente risolto con l’ennesima conferma e con l’ottenimeno l’anno successivo di un meraviglioso secondo posto in campionato. Le cose tra Mazzarri e il Napoli sono però, ormai precipitate e come logica conseguenza c’è stato la separazione consensuale. Quel che però nessuno sapeva era che Napoli e il Napoli a poche settimane dopo la fine di quella stagione avrebbero avuto del rancore verso il tecnico, trasferitosi a Milano con la scusa dell’ambizione e del progetto, lasciando una società che negli ultimi anni aveva stupito tutti, rinascendo, per andare in un’altra che doveva rifondarsi e che tutt’ora sta patendo le problematiche societerie per gli eccessi degli scorsi anni.
C’è da dire che Walter Mazzarri è un grande motivatore anche se in carriera ha sbagliato anche riguardo le scelte dei giocatori o l’uso esasperato dei turnover che vedevano scendere in campo praticamente un Napoli inedito ogni qualvolta c’era da disputare una partita di coppa. Tra i demeriti del tecnico di San Vincenzo c’è da annoverare il poco utilizzo dei giovani ma soprattutto il suo errore più grande, una volta lasciato il Napoli, è stato quello di cercare disperatamente quei giocatori da lui allenati con la maglia azzurra. La domanda a quel punto sorge spontanea: “Se te ne sei andato da Napoli per una questione di progetto, mercato etc, perchè poi hai provato a portare con te all’Inter i giocatori che stavi già allenando con un’altra maglia?”.
Per concludere c’è da dire che Mazzarri è stato il fautore di un nuovo modo di intendere il calcio non inteso però come stile di gioco, grazie all’utilizzo della mano davanti alla bocca per comunicare con i propri giocatori non facendo capire alle tv e agli avversari cosa stesse dicendo in quel momento, ma soprattutto è stato uno dei leader del pianto post partita ogni volta che la sua squadra non è riuscita ad ottenere il risultato sperato, annoverando talvolta la colpa alle sciagurate scelte arbitrali e talvolta alla mancanza di giocatori. Ogni post partita, soprattutto in questo inizio stagione è stato seguito da un lamento, esclusa la partita contro il Sassuolo dove il tecnico ha detto che quella vista era la vera Inter; peccato solo che eravamo solo alla seconda giornata di campionato e le nefandezze dovevano ancora arrivare.
Sicuramente Mazzarri troverà subito una squadra da allenare, forse all’estero, perchè resta un tecnico valido però al momento quel che è certo è che ha abbandonato il Napoli dove era amato per andare all’Inter dove non è stato mai amato soprattutto dai tifosi.
Oggi il triste epilogo di una stagione e mezza e non resta che dire Scurdammc’ ro passat’ simm’ e Napule paesà e dare un grosso in bocca al lupo per il resto della carriera del ex tecnico nerazzurro. Infondo il Napoli non dovrebbe avere nulla da recriminare perchè con Benitez il calcio è divertimento e la squadra corre e gioca, poi gli alti e bassi ci sono per tutti.