“I napoletani cavano l’arte dal sole“, così affermava Camillo Boito.
Non possiamo negarlo, a Napoli abbiamo “l’arte dell’arrangiarsi“. Abbiamo la capacità di trovare una “fatica“, anche quando e dove non c’è. La parola “lavoro” infatti, non esiste nella lingua napoletana, si utilizza il termine “fatica” perché, non siate ipocriti, il lavoro è una fatica.
Napoli, come tutte le altre città, ha risentito delle situazione di crisi in cui versa l’intero Paese, ed è stata colpita anch’essa dal problema della disoccupazione. Ma la forza dei napoletani sta in questo: nel loro carattere, nelle loro tradizioni e nelle loro radici, ed è per questo che, utilizzando la loro infinita inventiva, molti di loro, sono riusciti a non abbattersi. Al contrario, hanno dato vita a nuovi “mestieri” oppure, hanno rispolverato quelli che erano stati abbandonati.
Partendo dai lavori più tradizionali o che, sono da sempre caratteristici della città, dobbiamo annoverare, senza alcun dubbio, gli scultori di San Gregorio Armeno. Qui troviamo, giovani e meno giovani, artisti che, ogni anno, in occasione del Natale, si cimentano nella creazione dei più particolari e stravaganti presepi. Questa vera e propria arte, è una passione che contraddistingue la città e che attira sempre i media e i turisti, portando quindi, anche benefici per il settore terziario. I presepi sono caratterizzati dall’estrema perfezione dei personaggi e dall’inserimento di altri che, non hanno nulla a che fare con il Natale. Per questo, possiamo trovare l’onnipresente Diego Armando Maradona, così come l’immancabile squadra del Napoli ( Hamsik, Benitez, Insigne ), oppure i personaggi ( televisivi, politici, sportivi, religiosi) che sono stati al centro dell’anno appena passato.
Altro lavoro che, vale la pena annoverare, è quello che dura dal lontano 1800: “L’Ospedale delle Bambole“. Nonostante, il nome lasci poco all’immaginazione, ci incuriosisce. Questo lavoro, consiste proprio nel “curare le bambole“. Dalla vetrina del negozio infatti, possiamo scorgere centinaia e centinaia di bambole che (ahimè), hanno bisogno del loro “dottore“. Questa immagine, allo stesso tempo simpatica e inquietante, caratterizza Via San Biagio dei Librai.
Spostandoci da Spaccanapoli, l’ingegno non scompare. In zone come Piazza Garibaldi o Via Toledo, non manca mai il buon vecchio lucidascarpe. Qui l’immagine che ci appare è diversa, più malinconica: vediamo infatti, l’incontro tra povertà e ricchezza. L’uomo povero e stanco che, con il sorriso e con cordialità, deve lucidare le scarpe all’uomo ricco e forte che però, contraccambia con gentilezza.
Negli angoli della città non mancano poi, i venditori ambulanti che, hanno davvero di tutto. Troviamo colui che commercializza accessori per l’aspirapolvere, l’addetto alle caldarroste, quello per i profumi o per i capelli finti. Ovviamente, innumerevoli sono quelli che si dedicano alla vendita di gadget del Napoli oppure dei souvenir della città.
Se ci spostiamo invece nella periferia, troviamo quello che può essere definito un servizio di “supermercato a domicilio“. Ciascun alimento, dal pane alla frutta, dalle bibite al pesce, ha il suo giorno e la sua ora di consegna. I prodotti vengono trasportati in camion, più o meno grandi, che segnalano il loro arrivo con altoparlanti, attraverso i quali annunciano le offerte del giorno. Non mancano poi, i prodotti stagionali. Ad esempio, di primavera, si effettua la consegna di pannocchie al vapore oppure, dei caratteristici fritti (zeppole e panzarotti).
Insomma, se volete un lavoro particolare che, si basi sull’inventiva, Napoli è il posto giusto dove cercare o dove portare la vostra creatività perchè, nessun lavoro, se fatto legalmente e senza alcuna ripercussione, sarà rifiutato. Anzi, tutte le idee sono ben accette, purchè aiutino a scrollarci di dosso, la più che ingiusta, immagine di “lazzaroni“.