Voglio raccontare la storia di un ragazzo come tanti.
In realtà il nord mi piace, dice Gennaro. Gennaro è un ragazzo di 23 anni, studia all’Università, e lavora nei fine settimana. Fa il pizzaiolo, ironia della sorte, lui che ha origini napoletane ma ha sempre vissuto al nord.
Suo padre si trasferì a Venezia per motivi di lavoro, e portò con sé anche la madre, giovane ed incinta di 6 mesi. Gennaro sarebbe nato 3 mesi più tardi, ma all’anagrafe venne registrato con un altro nome. La madre temeva che nel veneziano, in cui il luogo comune vuole che i napoletani siano visti in malo modo, un bambino di nome Gennaro avrebbe avuto grossi problemi, già a partire dalla scuola materna. I bambini del resto, si sa, assorbono tutto dai genitori, l’odio compreso. Il padre fu contrariato della scelta, ma non si oppose; ci penserà il cognome – pensò – ad esplicitare la sua provenienza.
Gennaro, che non vuole che il suo vero nome venga reso pubblico (e come giusto che sia rispetto la sua volontà), mi rivela che alla scuola materna, di problemi con i compagni, nella socializzazione, non ne ha mai avuti. Per quanto veneziano, il suo accento è marcatamente napoletano – e con due genitori di Napoli non poteva essere diversamente – tuttavia da piccolo, nessuno pare averlo mai preso in giro – così sostiene, per lo meno.
Lui, che nelle aspettative dei genitori doveva vivere a Napoli, si trova a vivere un’infanzia probabilmente diversa da quella che avrebbe vissuto in terra campana. Forse a Napoli avrebbe sviluppato dei valori positivi che al nord difficilmente si trovano nelle persone, e viceversa ne ha acquisiti alcuni che a Napoli difficilmente avrebbe potuto. Ma chi siamo noi per dirlo? Anzi, chi sono io per dirlo?
Gennaro mi dice che ogni estate, dal suo primo anno di vita ad oggi, trascorre un mese di vacanza a Napoli. A Napoli dove ha coltivato delle belle amicizie e dove ha dato i primi calci al pallone. Mi dice che il suo primo ricordo dell’infanzia legato alla Campania lo riporta ad Ischia, a quell’imponente castello (il Castello Aragonese), del quale possiede uno splendido ingrandimento in camera da letto e del quale ne va profondamente orgoglioso.
Passano gli anni, Gennaro compie 5 anni, e inizia a frequentare le scuole elementari a Mestre, nell’entroterra veneziano. E le cose cominciano a cambiare.
(segue)