Nonostante Napoli sia all’ombra del Vesuvio, su di lei c’è sempre stata una luce d’attenzione particolare. Essa infatti, è sempre stata al centro di polemiche.
L’ultima, in ordine di tempo, arriva dalla Svizzera. Giovedì, sul sito svizzero Bernerzeitung.ch, è apparso un articolo che descriveva Napoli come ” sporca e caotica “, una città dove “si lotta per sopravvivere”. Questo articolo è stato pubblicato da un giornalista sportivo che, recatosi a Napoli questa settimana, per assistere alla partita Napoli – Young Boys, ha deciso di approfittare del viaggio per visitarla.
L’impressione che ha avuto però, non è stata delle migliori. Nel suo articolo infatti, scrive che Napoli è proprio come viene descritta: una città povera, sporca e alle prese con la criminalità. Ma, non si ferma qui. Sostiene che, la città è assediata dalla disoccupazione giovanile ed i giovani disoccupati sono il 50%. Non contento, il giornalista, racconta di essersi recato a San Gregorio Armeno, per ammirare i presepi. Ma, nemmeno questa passione che, da sempre, contraddistingue Napoli, è immune alle critiche del turista improvvisato. Nei presepi, i riferimenti al calcio sarebbero di un numero maggiore rispetto ai Santi. Questo perchè, sostiene lo svizzero, il calcio per i napoletani è una religione e Maradona ha sostituito la Vergine Maria. Come ciliegina sulla torta, il giornalista aggiunge che, quando cala la sera, Napoli diventa un luogo senza legge dove ai tifosi ospiti è consigliabile uscire dall’albergo senza indossare le maglie della propria squadra. L’unico appunto positivo è quello sulla pizza, che è descritta come buona ed economica.
Ovviamente, queste non sono le prime “pugnalate“, inferte a Napoli. Si può dire che, sia quasi abituata a ricevere tali trattamenti che, ormai, arrivano anche dall’estero.
Solo qualche mese fa, i media inglesi, consigliavano alla popolazione di non recarsi assolutamente nel capoluogo campano, perchè poco sicuro.
Pregiudizi o dicerie che siano, queste notizie entrano a contatto con un gran numero di persone, le quali, automaticamente costruiranno l’immagine di una Napoli è sporca e pericolosa.
Eppure, nella classifica delle città più pericolose d’Italia, è al 36esimo posto.
Il motivo per cui, Napoli, debba essere costantemente vittima di pregiudizi, non è chiaro.
Nel 1817, Johann Wolfgang Goethe, pronuncia una frase che rimarrà nella storia della città: “Vedi Napoli e poi muori“.
Questa citazione fu ripresa nel 1842, da Arthur Jhon Strutt che scrisse: “Un proverbio italiano dice: — Vedi Napoli e poi muori!, ma io dico: — Vedi Napoli e vivi — perché c’è molto qui degno di essere vissuto.”
A noi piace ricordare queste citazioni di uomini colti, piuttosto che quelle di un giornalista che, purtroppo o per fortuna, ha soggiornato a Napoli per poco più di un giorno.
Il fatto è che, se le Istituzioni locali e nazionali, non fanno nulla per rendere Napoli un posto meno “pericoloso e sporco” e per evitare le disoccupazioni giovanili, i napoletani non avranno mai nessun punto di riferimento. Allora i cittadini che, ogni giorno cercano di cambiare l’immagine negativa datagli in base a banali pregiudizi , non possono fare altro che affidarsi a dei miti, che possono essere calcistici o religiosi. Perchè, come Pino Daniele affermò in un’intervista “ Maradona ha rappresentato per Napoli qualcosa di importante: è stato il riscatto, il vanto della città. Quello che ha fatto lui a Napoli lo hanno fatto solo i Borboni e Masaniello.”