Stamattina 55 persone e 14 minori hanno occupato la struttura dell’ex scuola di via Belvedere a Napoli, nel quartiere Vomero.
“Si tratta di una struttura chiusa e abbandonata da un anno e mezzo dopo che un altro gruppo di senza casa era stato sfrattato dall’ordine religioso che detiene la struttura, con la motivazione di un “riutilizzo” urgente e progetti di ristrutturazione“, è quanto riportato in una nota a firma della “Campagna per il diritto all’abitare Magnammece ‘o pesone“. “Come era purtroppo prevedibile invece – prosegue la nota – dopo tanto tempo assolutamente niente si è messo in moto e semplicemente si preferisce tenere uno stabile chiuso piuttosto che utilizzarlo per qualcosa di utile socialmente.
Magari in attesa di costruirci una residenza per il turismo religioso. Un gran paradosso, considerando che per quanto riguarda gli ordini religiosi quasi tutti questi stabili, compresa la ex scuola di via Belvedere, sono donazioni vincolate “all’uso sociale e no profit”. Un paradosso ancora maggiore ricordando le parole della guida spirituale della chiesa cattolica, Papa Francesco, che già nell’ottobre del 2013, in visita al centro Astalli, dichiarava letteralmente: Non usate i conventi per fare soldi ma apriteli a chi ha bisogno.
Oggi “famiglie, precari, disoccupati e bambini, autorganizzati nella campagna per l’abitare “Magnammece ‘o pesone” hanno seguito le sue indicazioni riaprendo la struttura a chi ha bisogno di un tetto”. “Ricordiamo che dopo il precedente sgombero ci fu grande imbarazzo della Curia che attribuì l’azione solo a una decisione dell’ordine motivata da un riuso urgente, che, tuttavia, non è mai stato attuato e prese l’impegno proprio con la nostra campagna di monitorare le strutture vuote per dare sostegno alla tragica situazione
dell’emergenza abitativa in città”. “Del resto la Curia e gli ordini religiosi detengono il primo patrimonio privato di Napoli, su gran parte del quale sono esentati dall’Imu. Ad oggi questo impegno non si è concretizzato e quindi aspettiamo di sapere quale sarà la posizione del cardinale rispetto all’iniziativa di questa mattina e al grave bisogno sociale che esprime. Ci aspettiamo la sua solidarietà”, conclude la nota.