“Striscia la notizia” la creatura televisiva più talentuosa di Antonio Ricci, oggi spegne 26 candeline.
Traguardo significativo per lo storico programma in onda dal lunedì al sabato in access prime time su Canale 5, ogni anno dall’ultima settimana di settembre alla prima settimana di giugno, condotto da due comici/presentatori e in onda dallo Studio 1 del Palazzo dei Cigni a Milano Due presso Segrate.
La trasmissione è definita un telegiornale satirico, a metà strada tra varietà e giornalismo che ha saputo, nel corso degli anni, plasmare, dettare e forgiare un nuovo modo di fare informazione e comunicazione, introducendo molteplici innovazioni e consegnando al mondo televisivo figure diventate autentiche icone, quali: il Gabibbo e le Veline, ma soprattutto, il più grande merito di “Striscia la notizia” è da riscontrare nella capacità di trattare ironicamente tematiche serie, senza, però snaturarne l’imprescindibile importanza, ma soprattutto aver introdotto i “servizi di denuncia” capaci di accendere i riflettori su problematiche ed inefficienze usualmente liquidate con l’approssimativa etichetta di “cose non degne di nota”.
Eccetto qualche sporadico periodo in cui ha ospitato “una conduzione a tre“ a tenere banco “dietro il banco di Striscia” è sempre stata una coppia di conduttori, “rubati” al mondo del cinema o della comicità: Greggio-D’Angelo, Greggio-Pisa, Buzzanca-Faletti, Teocoli-Vastano, Vastano e la famigerata “signora Coriandoli”, co-conduttrice, per un periodo anche insieme ad Alba Parietti, Bisio-Fantoni, Greggio-Ric, gli storici Greggio-Iachetti, Iachetti-Arena, Villaggio-Boldi, Gnocchi-Solenghi, Scotti-Oppini, Greggio-Lippi, Gnocchi-Scotti, Bonolis-Laurenti, Laurenti-Barbera, Greggio-Hunziker, Ficarra e Picone, Hunziker-Raffaele, Chiambretti-Hunziker, Pieraccioni-Battista.
Ciascuna di queste coppie, alla conduzione del tg satirico di Canale 5 ha concorso a scrivere le pagine di una storia che si protrae da 25 anni, rivelandosi e riconfermandosi, di stagione in stagione, programma record d’ascolti, un’autentica rarità che palesa la caparbia versatilità di Striscia che gli ha consentito di rinnovarsi di anno in anno, senza mai svilirsi, senza mai cadere nel pericoloso baratro della monotonia.
Per sottolineare il fatto che il programma vada considerato come un varietà e non come un programma d’informazione, vi partecipano alcune ragazze denominate veline per via dei fogli che portavano inizialmente ai conduttori durante la trasmissione, in gergo chiamati appunto veline. Nella prima edizione le veline erano quattro e portavano le notizie ai presentatori. Nelle edizioni successive le veline diventano due e fungono anche da ballerine all’inizio e alla fine della trasmissione. Sono state usate ragazze dalle forme generose, riprendendo l’immagine delle ragazze fast food di Drive In, ma anche l’immaginario collettivo derivante dalla commedia all’italiana. Arrivavano in studio con pattini o con lo skateboard. Nei primissimi anni novanta comparvero anche le procaci Angela Cavagna e Sonia Grey. Da metà anni novanta sono state introdotte ragazze più giovani, una mora ed una bionda, con forme decisamente meno procaci e un abbigliamento meno scollato, a suggerire un’immagine più innocente e giovane. Tali veline erano state selezionate tra le partecipanti di Non è la RAI, che in quegli anni era appena terminato, e le prime ragazze a dar corpo e volto a questo nuovo ciclo furono Miriana Trevisan e Laura Freddi. Ma, nel corso degli anni, il bancone di Striscia ha funto da trampolino di lancio per molte “ragazze della porta accanto” per le quali, diventare una velina rappresenta un autentico sono nel cassetto, una tra tutte Elisabetta Canalis.
L’altra figura storica del programma è il Gabibbo: un pupazzo rosso che parla genovese, animato da Gero Caldarelli e doppiato dall’autore del programma Lorenzo Beccati.
Il personaggio, nato inizialmente come provocatore, nel corso degli anni, però si è trasformato in difensore dei cittadini. Appare per la prima volta a Striscia il 1º ottobre 1990, dove viene rappresentato come inviato incaricato di raccogliere informazioni sulle situazioni ingiuste o scandalose denunciate dai telespettatori della trasmissione. Il servizio per le segnalazioni, infatti, ha acquisito il nome S.O.S. Gabibbo.
Al programma collaborano anche molti inviati che ne rappresentano l’ennesimo vincente punto di forza. I primi furono il Gabibbo e Stefano Salvi, detto il Vice-Gabibbo. Alla squadra poi si unirono Valerio Staffelli in qualità di “Tapiroforo”, già, perché “il Tapiro” è un altro simbolo diventato ormai un cult; Jimmy Ghione per le inchieste e Dario Ballantini come inviato negli eventi del mondo dello spettacolo, travestito e truccato come personaggi famosi.
Tantissime anche le rubriche rivelatesi altresì capaci di macinare immediatamente seguito e consensi: “I nuovi mostri”, “Spetteguless”, “Fatti e rifatti”, “Striscia lo striscione”, giusto per citarne qualcuna.
Ma, come detto, ridendo e scherzando, nel corso degli anni, “Striscia la notizia” ha smascherato diverse verità nascoste.
Tra quelle più lampanti il 3 marzo 1990, prima dell’inizio dell’ultima puntata del Festival di Sanremo, grazie a una soffiata, furono rivelati i nomi dei primi tre classificati: Pooh, Toto Cutugno e Minghi-Mietta; il 23 febbraio 1995, due giorni prima della finale, Greggio annuncia la vittoria di Giorgia al Festival di Sanremo 1995; il 24 febbraio 1996, con una sorta di acrostico, Striscia annuncia in anticipo la vittoria di Ron.
Come non ricordare il caso che ha avuto come protagonisti la tele imbonitrice Wanna Marchi, sua figlia Stefania Nobile e il mago brasiliano Mario Pacheco Do Nascimento ha suscitato notevole scalpore ed ha anche in qualche modo inaugurato un nuovo modo di fare giustizia: il processo che ne seguì, infatti, si avvalse del materiale raccolto dalle troupe di Striscia che seguirono l’intera vicenda, e alcuni componenti della redazione furono anche chiamati a testimoniare.
Insomma, nel corso di questi 25 anni, “Striscia la notizia” ha saputo dimostrare di essere uno dei pochi servizi divertenti, ma soprattutto realmente efficienti a disposizione dei cittadini.
Pertanto, non possiamo che augurargli “buon compleanno” oltre che un’ancora lunga e brillante vita.