Quanto accaduto nel corso di Matera-Salernitana al calciatore granata Ettore Mendicino ha destato apprensione in tutti gli appassionati di calcio e non solo.
Per qualche minuto, dopo essersi ripreso, Ettore Mendicino non aveva memoria. Poi gli è tornata, fino al calcio di punizione che ha preceduto lo scontro di gioco che ha comportato la perdita di sensi che gli ha fatto perdere conoscenza. Questo è quanto trapela dall’ospedale materano Madonna delle Grazie, dove il calciatore è ricoverato. Forse anche grazie alla visita di Ciro De Franco, difensore napoletano in forza al Matera, tra i primi a soccorrerlo, il calciatore ha riacquistato la memoria.
«Sono stati davvero attimi di paura, in quei casi si vivono sempre le brutte emozioni che abbiamo visto in tv con la vicenda di Morosini e si pensa al peggio: ci hanno detto che sta bene, speriamo di sentire presto Mendicino – questa la testimonianza del calciatore – Ci siamo resi conto subito della gravità dell’episodio, Mendicino stava per serrare la mascella e così io e un calciatore della Salernitana siamo intervenuti subito per estrargli la lingua. Mi ha fatto un po’ male ma non fa niente: meglio due dita in meno che una vita in meno», ha provato poi a sdrammatizzare il giocatore che ha poi fatto sportivamente i complimenti alla Salernitana: «Parlano i nomi, ha dimostrato di essere una grande squadra».
Una vicenda che ci consegna un grande esempio di solidarietà e che dimostra concretamente che rivalità e ostilità sbiadiscono al cospetto degli assetti realmente degni di nota che demarcano la vita.
La vita stessa, in primis.