Quella che sembra possedere il volto di una consueta mattina come tante, dipinta dai caotici colori dell’anonimato, in realtà cela uno di quei giorni speciali, destinati a lasciare il segno in tutti i cuori che apprenderanno la storia che si appresta a partorire respiri, lacrime di gioia ed emozioni irripetibili, proprio nell’arco di queste storie.
Una storia che consegna un messaggio di speranza per tutti i giovani che vivono una situazione analoga a quella di L. C., ragazza di 23 anni affetta dalla nascita da tetraparesi spastica, una forma di paralisi cerebrale che colpisce gli arti, incidendo anche sul linguaggio. Stamattina, forse proprio nell’attimo in cui i tuoi occhi si stanno imbattendo nella sua storia, la ragazza, seguendo le orme dei genitori, si laureerà in Matematica all’Università Federico II di Napoli.
La storia universitaria di L. inizia sei anni fa, quando la giovane dopo aver incontrato Guido Trombetti, all’epoca professore di analisi matematica e rettore della Federico II, decide di mettersi in contatto con “Sinapsi”, il centro di ateneo nato per garantire il diritto allo studio agli studenti affetti da disturbi d’apprendimento, difficoltà temporanee o disabilità.
Dopo vari incontri con specialisti del centro, alla ragazza è assegnata a un’assistente alla comunicazione, Valentina Ianuarii, che ha il compito di fare da tramite tra lei e la vita universitaria. La tutor e la giovane iniziano a comunicare attraverso l’uso di una ruota di cartone, costruita dalla madre della ragazza, sulla quale sono indicate le lettere dell’alfabeto.
Ianuarii trascrive poi al computer le parole che la ragazza compone con lo sguardo. Sarà con questo stesso metodo che la giovane sosterrà la laurea.
Una seduta, quella che avrà luogo all’interno del rinomato ateneo napoletano, destinata a lasciare il segno e ad intingersi di emozioni intense e ricche di rara, sincera e commossa gioia.
“La nostra équipe – sottolinea Valerio, che è docente di psicologia clinica al dipartimento di neuroscienze della Federico II – ha sempre lavorato per sostenerla, mai per facilitarla. Voglio dire che questo risultato è interamente merito suo”.
Una storia pregna di forza di volontà e determinazione che, a prescindere dal voto pronunciato dalla commissione, sotto il profilo strettamente umano, proclama quest’intrepida ragazza “dottoressa in coraggio“ con il massimo dei voti.
La nostra redazione non può che porgere i più sinceri e sentiti auguri a questa giovane ed intrepida studentessa per l’ammirevole traguardo conseguito.