L’intuizione è di quelle furbe da cui prendere esempio:trasformare la religione ed il turismo religioso in business per i giovani. L’idea, geniale in un periodo in cui il mercato del lavoro sta attraversando un duro periodo di stasi, è del Centro produttività del Veneto in collaborazione con l’Istituto superiore di Scienze religiose “Santa Maria di Monte Berico” e Veneto Banca.
Insieme i tre enti hanno promosso il progetto “Mani, piedi, cuori. Percorsi formativi turistico-artigianali per il recupero di saperi a carattere religioso”.
L’obiettivo è quello di proporre ai giovani nuove attività formative che consentano di creare occupazioni future. Tutto questo facendo leva sul rinnovato interesse nei confronti del settore religioso. Secondo stime recenti dell’Organizzazione mondiale del turismo, infatti, i viaggi nei luoghi di fede producono a livello globale un fatturato da 18 miliardi di dollari, dei quali ben 5 si riferiscono soltanto all’Italia in quanto culla del cattolicesimo. Sono molti inoltre i turisti che, stanchi della solita vacanza, scelgono destinazioni di silenzio e raccoglimento.
Ventiquattro allievi (maggiorenni e possibilmente in possesso di un titolo di studio tecnico-artistico o nell’ambito dei servizi turistici, diplomati in scienze religiose o giovani designer) potranno prendere parte a 3 differenti iter formativi: lavorazione dei metalli, arte tipografica e progettazione di percorsi turistici/culturali.
La selezione è aperta a giovani attualmente disoccupati o inoccupati, ma anche a liberi professionisti e imprenditori, oppure a giovani designer con un interesse per le tematiche in oggetto.
Il programma prevede oltre 500 ore di formazione, in parte condiviso fra i 3 gruppi formativi, in parte, invece, differente per le singole specializzazioni. Il percorso di formazione comune propone, come materie di studio, fondamenti di cultura religiosa, progettazione creativa, comunicazione e tecniche di vendita, marketing del territorio. Successivamente prenderanno il via i percorsi specifici mirati alla produzione di manufatti in metallo, alla riproduzione artigianale di stampe ed alla progettazione di percorsi culturali, ciascuno con materie di studio e workshop progettati ad hoc.
Ottimistiche le previsioni del Presidente della Fondazione Centro Produttività Veneto, Alessandro Testolin: «Prevediamo di formare figure professionali nuove che coniughino la grande tradizione cristiano-cattolica italiana con l’artigianato artistico e le prospettive turistico-culturali. Vi sarà una forte base di cultura cattolica per far sì che tutti i partecipanti abbiano un bagaglio culturale riguardante l’iconografia cattolico-cristiana e che sappiano muoversi in questo terreno che ha bisogno di un background intellettuale non banale. Quella religiosa – prosegue Testolin – si conferma essere una nicchia interessante e da considerare con grande attenzione, perché è in grado di offrire nuove prospettive occupazionali ai giovani e a quanti desiderano riqualificare delle competenze che le circostanze storico culturali hanno reso non più competitive sul mercato del lavoro».
Ma quali sono in concreto le possibilità di sviluppo economico del filone religioso? Per Padre Gino Alberto Faccioli, Direttore dell’Istituto Superiore di Scienze religiose “Santa Maria di Monte Berico” «è duplice lo sviluppo economico che pensiamo che si possa affrontare: da una parte per tutto quello che riguarda il settore dell’artigianato, quindi la creazione di nuovi modelli per la devozione popolare o la riscoperta di alcuni oggetti o anche tele appartenenti al passato che si possono ripresentare utilizzando le moderne tecnologie, ma anche tutto il settore del turismo religioso-culturale ed enogastronomico».
Valter Casarotto, Presidente Mandamento di Vincenza e Confartigianato, afferma che la valorizzazione del territorio atraverso i percorsi religiosi non è altro che scoprire le eccellenze del nostro territorio. Quando ci sono i flussi di turisti le aziende possono tenere aperte e permettere ai turisti di visitarle e vedere effettivamente queste eccellenze che possono essere la ceramica, il cuoio, l’oreficeria, ma qualsiasi impresa artigiana che lavora e fa vedere effettivamente quale è la lavorazione che noi facciamo tutti i giorni con le mani e con il cuore».
Ora sta ai giovani cogliere questa opportunità.
Per approfondimenti e per prendere visione del bando con la richiesta di ammissione al corso, consultare va il sito http://manipiedicuori.wordpress.com/