La situazione nella quale, ormai da tempo immemore, imperversa lo Stadio Collana è più o meno nota a tutti.
Lo storico impianto vomerese, infatti, giace in condizioni sempre più fatiscenti, con tutti i disagi e i limiti che ciò comporta per le realtà amatoriali che usufruiscono dei servizi offerti dalla struttura, ma soprattutto per le squadre professionistiche.
Basta pensare che lo scorso anno, il Napoli calcio femminile che all’epoca militava nel campionato di massima serie femminile e il cui campo ospitante le partite casalinghe è proprio il Collana, con l’incalzare dell’inverno, si è visto costretto a disputare le partite in casa allo stadio Chiovato di Bacoli, per effetto delle a dir poco impraticabili condizioni del terreno di gioco, imponendo, così, alle azzurre di privarsi della spinta e del supporto del pubblico e non solo. “Il fattore campo” probabilmente non poco ha inciso sulla retrocessione della squadra azzurra.
Tuttavia, il Collana non è “solo calcio” ed attualmente il fermento tra le società sportive che operano nell’impianto è più vivo che mai, in seguito dopo alla scelta del governatore Caldoro di sospendere, a tre giorni dalla conclusione, il bando regionale di gestione della polisportiva del Vomero. Ieri conferenza stampa dell’Ati, l’associazione presieduta dall’olimpionico di scherma Sandro Cuomo che riunisce nove società e punta a prendere le redini dell’impianto.
“Ci chiediamo il perché di questa decisione – spiega Cuomo – Il presidente Caldoro non ha fornito spiegazioni, è come sospendere una partita all’89′”. Lo stesso Caldoro ha dovuto fare i conti, giovedì scorso, con il documento sottoscritto da tutte le forze politiche del Consiglio regionale, che gli hanno chiesto di portare a naturale conclusione il bando.”
“Rumors provenienti da Palazzo Santa Lucia – rincara la dose Nando Pellegrino, storico dirigente sportivo napoletano – ci dicono di una fortissima pressione di Caldoro per modificare il bando in favore di un imprenditore del calcio”. Nel pomeriggio la rassicurazione di Luciano Schifone, delegato regionale allo Sport: “Il Collana resterà finalizzato all’attività sportiva. La sospensione è solo tecnica, per approfondire le conseguenze della legge 147/2013, che ha introdotto nuove possibilità nella gestione dell’impianto”. Il progetto Ati prevede la messa in sicurezza dell’impianto e la ricostruzione delle palestre in disuso.
“Il costo totale è di 4 milioni, più 3 milioni e mezzo per 15 anni di gestione. Soldi – spiega Pellegrino – che potremmo garantire, già oggi siamo il bancomat del Comune con 400 mila euro annui versati”. Al Collana si allenano seimila ragazzi di 49 società. La struttura, di proprietà della Regione, è stata gestita dal Comune per 12 anni, poi dopo le dimissioni dell’ex assessore Tommasielli non è stato trovato un accordo per il rinnovo. Da qui, il bando che, dice Pellegrino, “chiediamo venga ripristinato”.
Dietro la scelta di Caldoro, il pressing del sindaco de Magistris: “Il Collana deve essere pubblico, non di società private – ha detto il sindaco nei giorni scorsi – Ho chiesto di ritirare il bando e partecipare come Comune alla nuova gestione”.