 Dicono che Ponticelli stia diventando “la nuova Scampia”.
Dicono che Ponticelli stia diventando “la nuova Scampia”.
Di certo, chi vive da queste parti, non respira un’aria armoniosa.
Basta poco per incrociare la paura: imboccare una strada piuttosto che un’altra, come accade in tutte le realtà, di periferia e non, del pianeta.
Però, da queste parti, le strade “giuste” stanno diventando “sbagliate” troppo rapidamente, con una celere e sfrontata solerzia che non consente di aggiornare in tempo reale la cartina geografica alla quale affidare movimenti ed intenzioni per vivere e sopravvivere da queste parti.
Accade tutto troppo in fretta, con una frequenza e una ferocia che non seminano nulla di costruttivo, ma ben più capaci di cospargere polvere da sparo, distruzione e paura.
Già, la paura.
Quella inconsapevole, ma viva dei bambini e quella angosciante ed apprensiva degli adulti che hanno paura due volte: per sé stessi e per i loro figli.
Le bande criminali sono scatenate a Ponticelli.
Si contendono il dominio del territorio e principalmente il controllo del business per eccellenza: quello della droga.
Pistole e droga: due devastanti motori che generano morte e paura.
L’ultimo inquietante episodio si è verificato in via Eugenio Montale, dove la polizia – dopo aver ricevuto una segnalazione anonima – aveva individuato un’auto rubata mesi fa. Mentre gli agenti effettuavano i controlli in una stradina laterale si è scatenata una furiosa sparatoria. Udite le esplosioni gli agenti del commissariato Ponticelli, dopo aver sollecitato i rinforzi, hanno constatato che qualcuno aveva esploso una ventina di colpi all’indirizzo di un circolo ricreativo già sequestrato alcun settimane fa e intestato ad una donna pregiudicata. Sei i proiettili repertati nella saracinesca del locale, mentre per strada la Scientifica ha individuato altri 14 bossoli di pistola calibro 9. A quel punto i poliziotti hanno deciso di perquisire l’abitazione della titolare del circolo: nella sua abitazione hanno trovato solo una bustina di marijuana. Poco dopo, aperta l’auto rubata (una Lancia Lybra sottratta nel febbraio scorso al legittimo proprietario a Poggioreale) gli investigatori hanno scoperto nel cofano un vero e proprio deposito di droga. Sequestrate altre 53 bustine di marijuana e un’intera plancia di hashish. Le indagini ora corrono lungo due direzioni. La prima punta a individuare gli autori della sparatoria all’esterno del circolo; la seconda tende ad appurare chi avesse nascosto lo stupefacente all’interno della macchina rubata.
Una costante che si ripete: auto adibite a piazza di spaccio.
Un sentore chiaro e tangibile che la mentalità delle organizzazioni criminali sta cambiando.
E questo, forse, semina ancora più paura.
 
  
 









