Quattro imprenditori di Caserta sono stati arrestati la scorsa notte con l’accusa di concorso esterno in associazione camorristica ed estorsione aggravata.
I quattro, titolari di altrettante aziende di calcestruzzi nel Casertano, segnalavano ai vertici del clan Belforte le opere edilizie avviate sui territori e gli imprenditori da sottoporre ad estorsione, fungendo poi da intermediari e collettori delle tangenti.
Secondo quanto quanto emerso dalle indagini, per mascherare contabilmente il pagamento delle tangenti, i fornitori di calcestruzzo emettevano fatture per operazioni inesistenti in favore delle ditte delle vittime, ”gonfiando” i costi rispetto alle effettive forniture di calcestruzzo,consentendo, così, la creazione di ”fondi neri” destinati al pagamento delle estorsioni.
In cambio, il clan consentiva loro di non pagare il pizzo e consigliava alle ditte estorte di rivolgersi a loro per le forniture di calcestruzzo.
Con il tempo, ”il sistema” era divenuto cosi’ collaudato che gli imprenditori che avviavano nuove attivita’ si rivolgevano ”spontaneamente” ai fornitori di calcestruzzo contigui al clan, affinche’ indicassero i referenti dell’organizzazione che dovevano contattare per ”mettersi a posto”, assumendo poi l’incarico di raccogliere i ratei estorsivi.
Le indagini hanno permesso di ricostruire anche una serie di estorsioni poste in atto dagli emissari del clan Belforte, con l’intermediazione degli imprenditori arrestati: in particolare quella relativa alla realizzazione del ”Centro Commerciale Campania”, per la quale la ditta appaltatrice fu costretta a versare una tangente di 450 mila euro, divisa tra i Mazzacane ed il clan Zagaria, ed a concedere opere in subappalto in favore delle imprese di riferimento dei clan; nonchè le vessazioni subite da un imprenditore di Caserta impegnato nella realizzazione nel capoluogo di un complesso residenziale di 24 appartamenti ed alla costruzione di quattro capannoni industriali a Maddaloni.