“Non avrei voluto cose eclatanti, ma i calciatori della Roma sono persone e mi avrebbe fatto piacere che Totti, il capitano, uomo e padre, avesse avuto più rispetto per mio figlio quando era in vita e anche dopo. Mi aspetto un suo gesto affinché le anime dei tifosi possano placarsi. Ciro non tornerà mai più, ma sto lottando perché nessuno più soffra in questo modo. Il calcio è un gioco non morte”.
Queste le dichiarazioni pregne di dolore e speranza rilasciate a Radio Crc da Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito. Parole legittime e legittimate dal desiderio concreto di vedere salire in cattedra chi dispone dell’autorevolezza e della voce in capitolo necessarie per pronunciare un messaggio tanto doveroso quanto fondamentale per arginare dissapori e rivalità, non solo tra la tifoseria giallorossa e quella azzurra, bensì, considerandone la trasversalità, sarebbe destinato ad imprimere nelle coscienze di tutti i tifosi, ultras e non, dei principi più genuini e meno bellicosi.
Nella stessa direzione vertono le parole di Angelo Pisani, legale della famiglia Esposito: “La grande Roma capitale vuole apparire come città modello, ma non lo è. La mia richiesta ufficiale va ai giocatori della Roma, devono esprimersi pubblicamente a favore dei valori positivi. Inoltre, vorrei che esprimessero la loro solidarietà alla famiglia di Ciro Esposito. La palla passa al capitano giallorosso, Totti, affinché si schieri dalla parte della giustizia senza creare nessun equivoco”. In effetti, considerando che la società giallorossa in questi ultimi giorni, si è attivata con energica e caparbia veemenza per far valere il proprio desiderio di rivalsa in seguito a quanto avvenuto nel corso del big match di domenica scorsa che ha visto la Roma misurarsi contro la Juventus in terra piemontese, non dovrebbe risultare difficile per Totti e company capire e carpire i sentimenti che animano il cuore della famiglia Esposito.
I tesserati giallorossi si infervorano per le sorti di una partita di calcio.
Mamma Antonella, papà Giovanni e tutta la famiglia Esposito si battono con accorata e civile dignità, in nome di sentimenti e valori che meriterebbero tutt’altro riguardo e ben altre premure.
Non solo dai calciatori della Roma.